Ci dipingono come una generazione di ragazzi cattivi, ci dipingono senza ideali, senza idee per cui lottare, ci identificano col ragazzo che lancia l'estintore.
Ma no, non siamo così, non tutti per lo meno.
C'è una parte migliore di noi, una parte che studia, lavora o almeno vorrebbe farlo, che è stanca di sentirsi dire che manda a fondo il Paese.
Una parte che chiede solamente un po' di fiducia e di speranza, chiede di avere la possibilità di trovare il suo posto, qui in Italia, senza essere costretta a fuggire, perché nel nostro Paese non si aiutano i giovani, non si aiutano i poveri, si aiuta chi ha le possibilità, chi si presta a giochi più grande di lui.
Ma se non volessimo prestarci? Che fine ha fatto la meritocrazia? In Italia non esiste più.
"Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c'è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia."
Quando noi lottiamo, protestiamo dite che siamo svogliati, che dobbiamo studiare, stare a casa o a scuola e pensare a studiare, che al Paese ci pensate voi. No! Basta, adesso tocca a noi, vogliamo essere noi a curare l'Italia a renderla un posto migliore, dove non si ottengono cose perché si va a letto col signor b., dove si ottengono le cose perché ci si è impegnati a fondo!
Composta venerdì 21 ottobre 2011
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