Come la visione di un ciclone che tutto trascina e allontana, vedevo la mia vita passarmi accanto.
Come spezzoni di films si accavallavano flash di emozioni, sorrisi, lacrime... tante lacrime.
Chissà perché nella fascia dei ricordi le lacrime si sovrappongono sempre alle diapositive dei sorrisi.
Mi vedevo aggrappata ad un filo, un ramo invisibile in cui, mentre tutto volava via trascinato dal vento, io, ottusa e testona resistevo radicata lì a quel qualcosa che avrebbe potuto essere, a quello che non era stato.
Perdevo la mia vita dietro un sogno irraggiungibile.
Cieca davanti a quello che cercavo mi lasciavo sfuggire quello che avevo.
Non coglievo le sfumature della realtà e mi cullavo nel gioco delle illusioni.
Ma la vita ha la sua ultima fermata quella in cui la lunga attesa ti porta a pensare che il tram sia già passato.
Non salire su quel tram mi aveva dato modo di visitare mondi plasmati dai miei desideri mi aveva fatto credere di poter trasformare i pensieri del cuore in possibilità, la paura di scontrarmi con le difficoltà della vita reale aveva reso invisibili ai miei occhi le lancette del tempo.
Comunque sia il tram della vita prosegue sempre il suo viaggio lasciandoci alla meta con il nostro bagaglio.
Adesso, sceglierò di essere guerriera del mondo ma non rinnegherò i miei sogni, vi sarà sempre tra le valigie una che conserverà le speranze perdute.
Composta martedì 1 novembre 2011
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