Scritta da: sagea
in Frasi & Aforismi (Vita)
Io non interrogo il mio occhio più di quanto interrogherei una finestra a proposito di una veduta. Io guardo attraverso di esso, non con esso.
Composta lunedì 18 luglio 2011
Frasi belle sulla vita. Frasi, aforismi e citazioni che parlano di vita e di tutte le sue sfumature, qui raccolte tra autori famosi ed emergenti. Ispirati tra queste pagine.
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Io non interrogo il mio occhio più di quanto interrogherei una finestra a proposito di una veduta. Io guardo attraverso di esso, non con esso.
Solo chi vive in un mondo tutto suo può accusarti di stare su un altro pianeta.
Ti sembrerà strano, ma capita...
Essere ricompensato
di una buona azione
che ormai avevi dimenticato...
Nella vita non devi sembrare grande, devi essere grande...
Avanti a testa bassa verso il giorno in cui andrà tutto storto e sarà un tale sollievo quando arriverà. Odio la mia capacità di sentirmi solo quando sto in mezzo a mille persone, non riesco a farmi coinvolgere da nulla e nessuno, perché la pace la trovo quando sto sul mio letto e cerco di tenere gli occhi chiusi. C'è solo il rumore violento dei pensieri che si affollano nel cervello. Ed è la fine del mondo, soffro ma sto bene, non vorrei niente di più, mi piace stare così. Tante persone cercano di scacciare il dolore. Io voglio tenermelo stretto perché è qualcosa che mi appartiene e non voglio condividerlo con nessuno. Con il passare del tempo ho perso tutto il mio entusiasmo. Perché non riesco a tirare fuori quello che ho dentro?
E poi capitano giorni come questi, che fin dalla mattina continui a pensare a quello che non dovresti. Speri che il tempo che sia passato ti porti qualche risposta, qualche certezza e invece non fa altro che confondere le idee. E non ti interessano i motivi ma vorresti solo sapere se potevi far qualcosa per cambiare le cose. Quanto ho pensato ai quei giorni non lo potrai mai sapere e forse è meglio così. Ti ho sputato in faccia tanto di quel rancore e forse non lo meritavi nemmeno. Vicino a me stasera ci sarà la solita gente, andrò nei soliti locali, il bicchiere sempre tra le mani, ma questa volta non sarà colpa tua, sono io che non vado, è la mia testa che non vuole esserci più. Vorrei sprofondare in un torpore infinito per non risvegliarmi mai più.
Smetti di imprecare! La vita ti guarda sempre dritto negl'occhi, fornendo tutte le risposte di cui hai bisogno. Sei tu che eludi il suo sguardo.
La maggior parte della gente di spettacolo, quando alla fine scrive un'autobiografia (e la scrive, la scrive), narra invariabilmente una sfilza ininterrotta di trionfi sfolgoranti. I più accorti inseriscono a volte un ruzzolone qua e là, ben sapendo che per il lettore medio, di solito un povero disgraziato, nulla è più deprimente della storia di un guitto fortunato, che grazie a una serie di accidenti (e a un minimo di talento) ha avuto fama, ricchezza e mogli a bizzeffe.
Quando un comico fa una parte seria, mi vengono i crampi a vedere i critici che, fuori di sé, lanciano i cappelli per aria, danzano per le strade e cantano ditirambi in sua lode. Perché la cosa debba suscitare nei critici tanto sbalordito entusiasmo non l'ho mai capito. Non c'è comico al mondo che non sia in grado di cavarsela benone in un ruolo drammatico. Ma ci sono pochissimi attori drammatici capaci di interpretare un ruolo comico in modo più che passabile.
A volte la paura del domani ti prende e ti aggrappi all'oggi.