Commenti a "Ogni Dannato è arso vivo, internamente, da..." di Federica Astolfi
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postato da yeratel, il
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postato da Federica Astolfi, il
Ok, dopo di questa mi auguro la buonanotte da sola... intendevo dire "credo si tratti di un qualcosa che non si presti alla razionalità.
Ne approfitto per reputare i mezzi di confronto offerti come miserabili.
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postato da Federica Astolfi, il
In risposta a yeratel, commento #8 (per quanto concerne la parte finale dello stesso), e bea-flando, commento #12: così come credo che l'infliggere un danno, una sofferenza, un male alla persona amata costituisca per la persona che se ne considera responsabile la perdita di un Bene, l'attribuzione di un male, per cui ne diviene comburente e combustibile, analogamente, essendo essa stessa giudice ed imputato di se stessa, non esistono criteri che ne stabiliscono l'imputabilità così come giudisdizionalmente avviene.
Credo si tratti di un qualcosa che si presti alla razionalità.
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postato da Federica Astolfi, il
In risposta a yeratel, commento #8: a volte può capitare che i casi della vita non siano schematizzabili in due categorie di eventi e che, involontariamente e senza cognizione di causa, una persona faccia del male a se stessa o alle persone che ama, o che, caso ancor più complesso, consapevolmente ed intenzionalmente, una persona violi delle regole (quel che tu, nella prima parte del tuo commento, definisci compiere "un gesto errato", sbagliato) creando dei danni che anche se fossero rivolti esclusivemente ad altrui persone (e se queste ultime corrispondessero alle stesse che la persona in questione ama, tale per cui il legame sentimentale che le unisce rende le due persone come indistinte) comporterebbero un dolore che la persona che l'ha prodotto nei confronti di quella che ama non potrebbe mai perdonarsi.