Commenti a "A chi è solo, Dio dona un cane. Il cane è la..." di Victor Hugo
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postato da Maria De Benedictis, il
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postato da Sir Jo Black, il
Il cammino verso la santità? Preferirei dire il cammino verso il progresso sociale dell'umanità! Cammino che deve essere attraverso l'individuazione di un cammino che porti il miglior vivere possibile per tutti. Quale sia questo cammino non lo so, sicuramente è contenuto in molte delle parole di Gesù, ma, per me, non è contenuto nella fede in un dio, è contenuto nel convincimento che alcuni modi di agire siano corretti in virtù del fatto che sono fondamentali alla crescita di una società positiva. E' contenuto nella fede in cose molto terrene che sono contenute anche nelle parole del fondatore della cristianità!
Ciao!
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postato da Sir Jo Black, il
Cara Maria, discutere non è mai una cosa sbagliata. Usare le parole è una delle prerogative che ci rende uomini. Non usarle è quello che ci rende uomini spenti e quindi non illuminati.
Le semplici parole di Vincenzo, quelle che descrivono cosa sia l'uomo animale, e cosa dovrebbe essere l'Uomo rappresentano una parte di quello che io voglio dire. Rappresentano una parte di quello che mi fa dire no alla tua affermazione (commento #13) dalla quale scaturisce questa serie di messaggi.
Io affermo semplicemente che l'uomo è realisticamente quello che vediamo con tutti i suoi pregi e difetti e non ammetto il dire l'uomo non è uomo; caso mai ammetto il dire che l'uomo non è UOMO. Ma UOMINI non ce ne sono poi tanti altrimenti non noteremmo la differenza.
La realtà è quella in cui viviamo è quindi non resta che accettare che l'uomo è quello che è!
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postato da Maria De Benedictis, il
Io penso che spesso sappiamo ben usare le parole , ma molto più spesso ci perdiamo dentro di loro pensando di dire chissà quale verità e poi era solo una str....ta!!!
Basta la spiegazione semplice e diretta di vincenzo....
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postato da margherita1, il
Se l'essere umano un giorno lontano avesse la prerogativa della Santità la parola e il concetto stesso verrebbero a cadere. Santo (concetto per me astratto) dovrebbe mantenere il significato di unicità rispetto ad
altri esseri umani, altrimenti non potrebbe esistere questa distinzione. Inoltre lo stesso uomo comune non dotato di poteri divini è molto spesso più Santo dei Santi stessi i quali esercitano il loro sacrificio in funzione
dell'appagamento di loro stessi , mentre l'uomo comune compie ogni giorno atti eroici senza che gli venga attribuita nessuna ricompensa. I mistici gioiscono della loro sofferenza mentre l'uomo è costretto a portare
croci che non vorrebbe caricare sulle sue spalle. Io darei ad ognuno una sua collocazione senza mescolare
il Sacro (così chiamato) con il profano.