Commenti a "La felicità è il granello di sabbia che..." di Giuseppe Freda
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Ma proprio uno di quelli da premio nobel del paralogismo.
Vado a dormire, il giorno è finito.
Buonanotte.
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In un colmo di sincerità, devo però dire che questo “ossimoro” risveglia in me significati archetipi inquietanti.
Per un verso, infatti, la mia immarcescibile napoletanità viene colpita da quell’”oss”, che accompagnato dalle lettere “mor” induce ad immediati gesti scaramantici: è un attimo che anche un lapsus linguae possa varcare la soglia tra la figura retorica e la maledizione.
Per altro verso, mi torna alla mente il sicomoro, che anch’esso non è tra gli alberi, il più leggiadro (veniva usato per i sarcofagi egiziani: il che purtroppo appare in perfetto accordo con l’”oss” !..! di cui prima parlavo).
L’unica catarsi la trovo in una canzone americana: la splendida “dream a little dream of me”, in cui si parla di un sicomoro (almeno salviamo il sicomoro!) sede del magnifico canto di un uccellino.
Ne accludo, forse fidandomi troppo delle mie capacità informatiche, un link che, sullo sfondo di quella canzone, è un omaggio al mio ideale femminile, ma che dico: umano. Non lasciatevi illudere: si tratta di persona tuttora vivente, quantunque a tutti possa apparire il contrario. Gli occhi sono tutto: sono lo specchio della nostra anima. E quella rimane.
http://www.youtube.com/watch?v=qBbw8m23yhk
Se il link non funzionasse, basta ricopiarlo e inserirlo sopra, nell’indirizzo di internet.
Buon ascolto e buona visione. : ))