Ritratto di donna
Ci sono sere, in cui fisso così a lungo
la mia immagine riflessa,
da temere di vederla scomparire...
Ci sono sere, in cui questo accade veramente.
Poi, lentamente, l'immagine si ricompone.
E ogni volta, noto una maggiore ricchezza di particolari.
Con il passare degli anni, non vedo
il mio volto invecchiare: lo vedo completarsi.
Quasi fosse l'opera di un artista meticoloso,
che non sarà contento ed appagato,
fino a che non avrà realizzato esattamente
ciò che aveva in mente.
E per fare questo, ci vuole tempo. Molto tempo.
Quell'immagine, alla fine, esprimerà
la consapevolezza di essere, anche fuori,
ciò che ha sempre sentito di essere dentro.
E quando riuscirà a realizzare,
e trasmettere, ciò che è nel profondo,
quando riuscirà a dire tutto quello che sente...
allora, sarà Libera. Allora, sarà veramente se stessa.
Conserverà un alone di mistero
per chi saprà solo guardarla, senza vederla.
Come fosse realmente un dipinto...
un'immagine statica, senz'anima.
Composta mercoledì 1 novembre 2006
dal libro "Entro a fare due passi - Fra le pieghe dell'anima" di Barbara Brussa
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