Commenti a Cuore... di Egizia Russo
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postato da Fabyenne, il
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postato da gianluna65, il
Un amore forte inossidabile che sfida ogni tempesta e si eleva e fortifica nelle difficolta'.....un cuore che piange che ride che vive questa sei tu egizia del mio cuore ...in questi versi vedo la persona che amo ( amichevolmente) fin dai primi giorni che ho avuto la gioia e il dono di conoscerti e frequentarti ( sia pure solo on line per la distanza)EGIZIA NON SI TOCCA COME I GRANDI ARTISTI SI AMA E BASTA CERTE CRITICHE SONO SOLO CATTIVERIE GRATUITE
Per quanto riguarda la grammatica l'italiano e ' una bella lingua con le sue regole ferree senza interpretazioni
Come si leggono accenti messi a caso sul verbo dare, così ne leggiamo sul verbo fare. Mi capita spesso di leggere “che fà”, con quell’inutile accento sulla terza persona singolare del presente indicativo, o peggio “che fài”.
Possiamo dire che il verbo fare vuole l’accento soltanto una volta e in un caso molto particolare. Vediamo alcune forme verbali per chiarire questo ennesimo mistero della grammatica italiana.
Fa: terza persona singolare del verbo fare, tempo presente, modo indicativo. Non vuole l’accento. Non può essere confuso con la nota musicale fa. “La mamma fa una torta” è sì musica, ma per il palato. Alle orecchie non arriva nulla.
Fai: seconda persona singolare del verbo fare, tempo presente, modo indicativo. Non vuole l’accento. A che servirebbe?
Fa’: seconda persona singolare del verbo fare, tempo presente, modo imperativo. Vuole l’apostrofo, perché la “i” è caduta. Frase da esempio: “Fa’ presto!”.
Non fate gli asini, dunque, ed evitate di scrivere accenti in un verbo che li ripudia.
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postato da Rossella Porro, il
Sig. Freda lei nella veste del sospettato...ci si trova bene...credo venga...dalla passata esperienza forense...dove tutti sono sospettati e alla fine si diventa il sospettato..principale..un caro saluto:)
p.s. naturalmente era una battuta...lungi da me ogni altro sospetto:)
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postato da Giuseppe Freda, il
Per completezza: anche fa senza apostrofo, nella locuzione "tempo fa", è voce del verbo fare, terza persona dell'indicativo presente.
Fa', invece, è imperativo.
La canzone "una marcia in fa" invece è congiuntivo o aoristo, non me lo ricordo più. Ma non c'entra niente.
Da ultimo, ipotizzare che i miei commenti possano differirsi tra loro a seconda che sia o non sia la festa dell'Immacolata Concezione è un sospetto che mancava alla mia collezione, tutta costituita sinora di presunti invaghimenti o addirittura collusioni finalizzate a tresca futura.
Questo sospetto di devozione "extra moenia" dunque, lungi dall'indispettirmi, mi appare il massimo di nobiltà di cui un sospettato possa rivestirsi. : ))))
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postato da Jean-Paul Malfatti, il
Dario, io non sono mica contro le critiche ed accetto anche quelle severe e durissime, perché sono convinto che servono e sono essenziali, ma che siano costruttive e supportate da fatti autentici. Criticare è una cosa, offendere, denigrare o sottovalutare gratuitamente è un'altra e a me pare che sia stato fatto ciò, o mi sono sbagliato alla grande!?