Nel cielo bianco il mare è caduto
Siamo noi il futuro con il culo
a terra di sicuro...
Figli di un Gesù Cristo nato sbagliato.
Ci siamo prostituiti noi anime tristi
nelle discoteche assieme alla birra
e alla droga unica amica in quei momenti
letali, devastanti per chi come
me ha chiuso gli occhi
per paura di perdere la vista
in quel lancinante dolore
mischiato alla finta allegria,
figlia del disprezzo...
Il disprezzo verso noi stessi.
Ho visto il mare cadere sulle lacrime amare...
Ho visto le sue onde accarezzare le
inquietudini fredde come l'avara ignoranza...
Mare che bagna i miei sorrisi...
Non ho mai smesso di toccare il tuo tormento.
Mare nella tua agonia ho gettato via
il sole spento sul mio petto stanco.
Abbraccerò la tua ira sotto questo
cielo grande quasi quanto te.
Mare immenso di vite infrante.
Mare di parole d'amore dette e negate.
Eppure con mano ho toccato il suicidio,
ho toccato le sue mani fredde
e insensibili mentre tremava
e mi diceva Addio balbettando.
Ci si può sentire vecchi e senza vita
anche a vent'anni...
Ci si può sentire l'adolescenza rinascere
anche a ottant'anni.
Nel mare ho seppellito il castano
dei miei occhi...
Sabbia bianca sulle ali dei malati
d'amore che piano moriranno perdendo
il cuore per poi disegnarlo sopra un sasso
trovato per caso sulla riva di un sogno.
Composta martedì 24 gennaio 2012
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