Commenti a "Ho tanta confidenza in Gesù, che se anche..." di San Pio da Pietrelcina (Padre Pio)
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postato da maroned, il
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postato da marooned, il
Le pecore nere ci sono e ci saranno sempre... come le nature, che sono molteplici. attuare il desiderio dell'unione tra esseri umani equivale automaticamente a scartare tutti quelli che per un loro spirito personale istintivamente, non ne possono fare parte. Un pò come i nazisti che per ottenere la loro idea di razza e mondo perfetto, dovevano allontanare tutti quelli che non ne potevano fare parte. E ne abbiamo viste le conseguenze.
Le nature umane sono e saranno sempre diverse tra loro. La guerra per gli ideali rimarrà eterna.. quanto i secoli in questa terra. E' la continuità della continuità. E' un cerchio tondo come il mondo... e si ripeterà per sempre. Per questo in molti casi la religione o alcune dottrine di essa, decadono automaticamente, perchè messe in confronto con la realtà... sono ben poche le nozioni che possono ritenersi davvero valide e realistiche. Se la chiesa può mantenere saldi i valori e il bene ben venga... ma il bene non è stato creato dalle religioni..era già con noi, come era e continuerà ad essere con noi anche il suo contrario. E Qualsiasi "medicinale"che vorrà tentare di curare l'istinto dell'essere umano..sarà sintetico e contro natura.
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postato da marooned, il
Non è il fallimento della religione che produce i miscredenti Dario.
I miscredenti non esistono. E' un temine che non condivido, in quanto non fa che deligittimare qualcuno che non crede in una cosa per inserirlo in una presunta categoria. E' la coscienza critica dell'essere umano che si sta sviluppando...non tanto la sua auto-divinità. In parte per il tempo trascorso in questa terra...in parte per essersi liberata di molte nozioni e concetti che non hanno permesso di avere un pensiero proprio, o almeno non del tutto.
Perchè se la pensi in un modo, allora sei questo, o sei quello , o sei quell'altro ancora. devi essere di gusto al palato degli altri, solo così avrai il tuo bel piedistallo di cartone o il tuo pozzo di cartongesso. Trappole da cui ho imparato a stare lontano, per quanto mi è possibile.
Fortunatamente i giovani si stanno liberando di molti schemi. In parte questo li rende dei cani sciolti.. e ciò comporta anche qualche errore....che quella vocina che ognuno di noi ha dentro col tempo però impara a curare.
Nessuno si perde davvero in questo mondo, anche quando sembrano del tutto perduto.
Ma questa conquista di cui hai parlato tu, comporterà anche molta sofferenza...
e forse una guerra o due.
Non è una questione di rivoluzione, è una questione di evoluzione. Il mondo deve andare avanti, anche se qualcuno, per cieco amor proprio vorrebbe "conservare" il mondo intero dentro la sua scatoletta personale.
Saluti.
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postato da Giuseppe Freda, il
Siamo intervenuti quasi contemporaneamente: e ho scritto il mio commento 8 senza ancora aver visto il tuo numero 7.
Ciò che dici è molto interessante.
Questa è indubbiamente un'epoca di mutamenti: non credo ci voglia gran che per accorgersene. Mutamenti sempre più rapidi, in cui convergono varie componenti: incremento esponenziale della popolazione, globalizzazione galoppante nuove grandiose scoperte scientifiche, applicazioni tecnologiche sempre più sofisticate, nodi vari che vengono o stanno per venire al pettine (crisi del sistema capitalistico, inquinamento galoppante, esplosione dell'economia cinese, migrazioni epocali, radicalizzazione della conflittualità medio orientale, per citarne solo alcuni...).
In questo contesto, io ritengo sia INDISPENSABILE un mutamento anche dell'umanità: è necessaria una CONCEZIONE E PERCEZIONE SPIRITUALE DELLA REALTA', che possa condurci ad un concetto di autodivinità NON INDIVIDUALE, MA COLLETTIVA, in un contesto di cooperazione fraterna che potenzi le nostre capacità di risolvere i sempre più gravi problemi che sopravverranno. Credo che questo sia il SUCCO del cristianesimo, sinora rimasto in secondo piano rispetto al predominio delle teologie, dei riti e delle gerarchie sacerdotali; e che fuori di questa prospettiva finalistica interpersonale non possa esservi divinità alcuna di mera natura ontologica.
Quanto sopra, del resto, è chiaramente presente nella parola di Gesù Cristo, in cui Dio e il "prossimo" sono concetti recanti il medesimo significato, sino a poter dire che Dio è nel prossimo e il prossimo è Dio. Io credo che questa sia la prossima, grande fase evolutiva che attende l'umanità.
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postato da Giuseppe Freda, il
Grazie a te, Dario.
I tuoi interventi sono sempre una gioia, anche quando in aperto dissenso, per il semplice motivo che sono sempre sinceri, sentiti ed intelligenti.