Commenti a "Ho tanta confidenza in Gesù, che se anche..." di San Pio da Pietrelcina (Padre Pio)


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Renditi conto, Dario: il parlare non sottrae tempo al fare, anzi è un fare esso stesso: diciamo che è una particolare dimensione del fare, tutto qui.  Esistono le idee, esiste la loro applicazione pratica, ma esiste anche la loro enunciazione, nel caso specifico la testimonianza delle proprie idee.
     Ripeto: non vedo perché i credenti non abbiano, quanto al manifestare le proprie idee,  il medesimo diritto degli agnostici o degli atei. Tacciarli di perdere il tempo a parlare mi sembra un evidente artificio sofistico, giacché la validità di un'idea si misura dai suoi contenuti, e non dal soggetto che la espone, che per ipotesi potrebbe anche essere del tutto incoerente con le idee che esprime, ed anzi il soggetto peggiore di questo mondo. La tua valutazione appare pertanto improntata ad una moda surrettizia, molto in voga ultimamente, consistente nello spostare il problema dalla valutazione dell'idea (e dell'esperienza, nel caso di Padre Pio) alla valutazione della coerenza della persona, mentre è l'idea, e solo l'idea che va esaminata e valutata. Ragionando alla stessa maniera, potremmo giudicare negativa la filosofia di un Nietzsche dalla circostanza che gli diede di volta il cervello; mentre sono ben altri i motivi che possono condurre ad approvarla o rifiutarla.
     Di questa frase di Padre Pio, pertanto, si può dire solo: "Io non ho la medesima confidenza, anzi ho al riguardo la massima sfiducia, perché non credo né in Gesù, né nell'inferno"; oppure "io vorrei avere la medesima confidenza, ma non ci riesco" (come mi pare si sia espressa Cristallina nel primo commento al post); o mille altre cose, ma sempre e solo attinenti all'idea che esprime.
     Quanto poi a me che l'ho postata, beh,io l'ho detto che è una provocazione. E la provocazione consiste in questo: Mi avete fatto due orecchie rosse e dolenti con Russell e Bukowski, adesso beccatevi Padre Pio.  : ))
     Personalmente, credo in Gesù e ho grande confidenza in Lui, ma non credo che Dio possa farsi carnefice delle sue creature mandando qualcuno all'inferno (come viceversa talvolta farei ed anzi ho fatto io, da povero ed incoerente m0rtale peccatore qual sono : )  .
    Quanto poi alla suora che si è vista ricrescere i capelli per via del sacchetto, premesso che in certo qual modo la invidio per noti motivi, e premesso anche che le vie del Signore sono infinite, torniamo alla faccenda del corvo bianco: sono migliaia i miracoli attribuiti a Padre Pio, sia in vita che in m0rte. Sei incappato nel più insignificante...  : ) Continua a leggere, documentati: e pensa che basterebbe che anche UNO SOLO di essi fosse vero, per mettere in discussione tutta intera la letteratura contraria.
     Ora, come sai, io sono uno del secolo scorso: e ho conosciuto personalmente uomini di indubbia affidabilità che mi hanno narrato le loro esperienze al riguardo. Inoltre, altre cose le ho toccate con mano. Per questi motivi, tu che non hai veduto ben puoi non credere; ma se non credessi io che ho veduto ed ho sperimentato, sarei un uomo di mala fede, o nella migliore delle ipotesi e più semplicemente, uno stolto.
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(Tra l'altro l'inciviltà, chiamiamola come si vuole, del precedente mio post è sorta da un collegamento che ho fatto tra un libro che mi son trovato tra le mani di un certo parroco che narrava dei miracoli di Padre Pio, e nello specifico del passo che mi son trovato a leggere, circa a metà libro, riguardo ad una suora che postasi in testa un sacchetto del pane toccato dal santo, s'era vista ricrescere i capelli bruciati dall'ustione provocata dalla fiamma nell'atto di fare dei dolcini, - con la delusione pronfonda che ne ho tratto. Chiedo Venia, dunque).
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Per questo ti avevo consigliato di leggere "Le chiavi del Regno". Quello mi sembra un buon modo di essere Cristiani. I Cristiani che parlano tanto non hanno molto da fare.
E' evidente però che farei meglio a starmene zitto, per lo meno nel rispetto del mito del personaggio, e verso di te. Anche perchè in genere preferisco rimanere nel dubbio e non avere mai ragione, che la ragione comporta responsabilità e pretese in*va*denti.
Ciao Pino!
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Non sono d'accordo, Dario.
Le azioni degli uomini altro non sono che la traduzione in fatti dei loro sentimenti e dei loro pensieri. Sentimenti e pensieri però, oltre che in fatti, si traducono anche in parole. O vorremmo negare a taluni la libertà di parola, lasciando loro la sola libertà di azione? : )
     Orbene, se su questo sito hanno diritto di cittadinanza le IDEE di qualsiasi ateo o agnostico, famoso o sconosciuto che sia, non vedo per qual motivo le idee di chi crede dovrebbero dar luogo solo ad azioni, ma... senza parole, come certe barzellette della "settimana enigmistica", per tenersi alla larga dalle "scatole" altrui. : ))
     In questa ottica, io credo che la tolleranza e la disposizione all'ascolto delle idee degli altri siano di per sé un' AZIONE, da cui non possa prescindere chiunque esprima principii non di bontà, ma anche solo di civile tolleranza,
     In applicazione di questo criterio, su questo sito, per sua natura, come dicevo, limitato ai PENSIERI e alle PAROLE,  l'unico modo di METTERE IN PRATICA certi valori di civiltà, prima che di "bontà e misericordia" è: 1) esprimere ordinatamente, seriamente e motivatamente le proprie idee; 2) usare la massima tolleranza nei confronti delle idee e soprattutto delle persone altrui, tentando con ogni sforzo di sopportare di buon grado, ove occorra, anche eventuali insulti.
     Di più, in tutta onestà, QUI non si può fare.  : )))
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Gli atei hanno la loro religione, come tutti gli altri. Cosa differenzia un ateo da un credente? Niente. Entrambi sono umani, credono in qualcosa, e moriranno insieme alle loro idee. Al mondo esistono decine di migliaia di Dei, tutti inventate dall'uomo, e qualche centinaio di miglia di santi e santoni, tutti in grado di salvare il mondo, che infatti è alla frutta.
Io sono semplicemente stanco di sentire parlare. Se qualcuno vuol adempiere a quei valori di bontà e misericordia propinati dai grandi profeti, si dia da fare e non rompa troppo le scatole.Convincere gli altri è sempre tempo perso. Nessun uomo davvero per bene si metterebbe a cercare di convincere gli altri su una sua idea di bontà, ma la metterebbe in pratica, subito. Adios.

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