Commenti a "Che vanità, voler penetrare il bersaglio..." di Confucio
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postato da margherita1, il
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postato da Giuseppe Freda, il
Allora, tentiamo di analizzare più a fondo questo pensiero.
Mi sembra ovvio che esso non si riferisca al tiro con l'arco, ma all'azione umana, valutando quest'ultima da un punto di vista sia empirico che etico.
In questa, che mi sembra l'unica accezione possibile, io comprendo quanto segue:
Tirare con l'arco = AGIRE.
Penetrare il bersaglio = il risultato che si intende conseguire con l'azione.
Ogni azione, infatti, ha una componente psicologica INTENZIONALE che tende a conseguire un risultato, un fine.
In questo contesto, la correttezza del gesto mi sembra essere la correttezza dell'intenzione (e,conseguentemente, dell'azione, del "gesto"). Il risultato dell'azione, viceversa, è sottratto alle nostre possibilità di controllo, né è ascrivibile a nostro merito, in quanto soggetto a mille altri fattori causali (anche talora di natura casuale) ed è dunque vanità volerlo perseguire ad ogni costo. Unico bersaglio, dunque, che l'uomo può perseguire è la correttezza dell'intenzione (e, conseguentemente, dell'azione).
Non riesco a vedere la possibilità di una diversa interpretazione.
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postato da bluedeep, il
L' importante è andare oltre il bersaglio, ma non trapassandolo, tanta è stata l' energia riposta nel tendere l' arco, no, l' importante è non usare più forza di quella che occorre alla verità, contenuta nel gesto, per prendere vita e manifestarsi per ciò che è.
Colpire il bersaglio "non è importante" , solo la constatazione della verità che trasporta la freccia è importante.
Questo è il vero obbiettivo, il vero bersaglio.
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postato da Violina Sirola, il
nel deserto
per quaranta giorni.
Non sto scherzando ma mi serve un po' di tempo per rielaborare
COSA??? non riesco a mettere a fuoco l'obiettivo
mi manca la correttezza del gesto
Di sicuro ci vuole esercizio.