Commenti a "La musica ha radici più profonde delle parole..." di Giulio Pintus
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postato da così parlò spatuzza, il
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postato da così parlò spatuzza, il
Post scrittorum
:O
a me pare di capire
che
in questo
paese
ogni forma di visibilità
è condannata a prescindere.
E' quindi indispensabile
rimanere nell'ombra
perchè
se un domani
le tue parole
verranno riprese
da
una telecamera
automaticamente
e
arbitrariamente
finirai
col diventare
"uno dei tanti"
a prescindere
se
lo sei o meno.
Criticare l'indottrinamento
cibandosi dell'indottrinamento
o parlare di violenza altrui
in modo verbalmente violento
è una faccia della stessa medaglia ?
ma ti sei considerato comunque migliore
dal momento
che
le tue parole
vagano nelle orecchie
di pochi.
Anche questa
è tendenza.
Bye :)
18
postato da così parlò spatuzza, il
PS:
e chi ha la giusta definizione di buono e cattivo..
o buono e giusto...
è già bello che "fritto".
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postato da così parlò spatuzza, il
La musica non offende mai . al massimo può urtare la suscettibilità di alcuni.....
specialmente quelli che hanno la pu*zz*a sotto il naso.
La musica sinfonica ad esempio, secondo me è la musica per eccellenza, ma bisogna cercare di non essere fanatici .e capire ..e ascoltare ...e aspettare.
Ad esempio, ci sono musiche che vanno ascoltate più volte, perchè alcuni suoni, alcuni stili hanno bisogno di tempo per essere compresi e accettati. Non bisognerebbe mai giudicare una musica senza prima averla ascoltata fino in fondo.
La gente ha troppa fretta......anche quando ascolta la musica. Specialmente quelli che dicono di intendersela.
Saluti.
:D
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postato da Giuseppe Freda, il
Ciò che è davvero splendido della musica è la sua universalità, che supera ogni differenza di linguaggio: un brano musicale non ha bisogno di traduzioni.
In questo tuttavia ha le stesse inaudite possibilità delle percosse (di cui schiaffoni e manganellate sono solo alcuni degli infiniti "strumenti").
Sotto altro aspetto, esistono anche musiche e musicanti atti ad offendere l'udito di chi abbia la sventura di sperimentarne l'ascolto...
Comprova ulteriore che il bello e il brut*to, il buono e il cat*tivo, il piacevole e lo spiacevole sono intimamente connessi a questo mondo, e non possono esser definiti se non l'uno per mezzo dell'altro.
Dopo la relatività ristretta e la relatività generale, questa relatività concettuale sembra l'unica (e dolente) conclusione logica cui ci sia dato pervenire nel mare magnum delle credenze e delle opinioni.
SEMBRA, naturalmente; ma sicuramente ed assiomaticamente NON E' COSI'. Esistono infatti pressoché infiniti depositari di verità, e ciascuna di queste verità appare dotata del potere di escludere tutte le altre, e ciascuno ritiene di esserne depositario e custode. Possibile chequalcuno non abbia sicuramente ragione?
E' forse questo il motivo per cui, ricorrentemente, l'unica soluzione, per chi di volta in volta ha ragione, è caricare gli studenti. Chi infatti, più degli studenti, oppressi e contristati da ogni forma di addottrinamento, è in grado di percepire le false verità propinate dogmaticamente, e l'assurdo di conti intellettuali (e non intellettuali) che non tornano e non possono tornare?
Ho sempre proposto, e non mi sono mai stancato di proporre, contro chi di volta in volta "ha ragione" e mette mano al manganello, l'uso di un delicato strumento denominato "lingua di Menelik": l'unica possibile via di rivoluzione passa infatti per la via della dissacrazione, il cui principale veicolo di trasporto è sempre stato e sempre sarà lo sberleffo.
Fine della elucubrazione sul tema.