Come dopo la tempesta, sorge l'arcobaleno così dopo il terremoto sorge la vita, e anche se fragile per natura, cresce coraggiosa, madre di una terra scossa dal profondo dell'anima, figlia di un popolo fiero d'essere nato in Abruzzo. Tenda spoglia, priva d'ogni lussuria, che riparte da niente, per ritrovare il valore delle piccole cose. Per conservare dentro ad un oggetto rimasto, il ricordo di un passato sepolto fra le macerie. Ancora ribelle torna a tremare la terra, ma non riuscirà a scalfire il sorriso, di chi ha già perso tutto, e non si arrende, pur vivendo sotto le tende. Ogni sera quando l'Aquila tace, dalla branda un pensiero alla croce, porta in cielo, con le anime scomparse le preghiere di persone diverse, ma legate insieme a memoria da un evento che resterà nella storia, di una terra che ha inghiottito i suoi figli, ma dal suo fango, nella pasqua, ha risorto dei gigli.
Grazie Fiorella, hai detto bene, anche solo con una poesia, si può dimostrare a chi ha bisogno, che non sono soli.
Le parole spesso volano via nel vento, e si spengono col tempo, le belle poesie, si tramandano in memoria, e resteranno nella storia...
Grazie anche a Te.
Cara Cristina, il dolore che hanno vissuto queste persone, non deve essere dimenticato, perchè ci appartiene, essendo tutti figli di madre Italia.
Ti voglio bene, e ti ringrazio, un bacio anche a Te.
Là ci sono loro, non ci siamo noi ma importante è far loro "sentire" che non sono soli, sia anche con una poesia, ma dettata dal cuore.
Bravo Antonino.
Ancora una volta sei riuscito ad emozionarmi...grazie di cuore.
Ricordiamoci di rileggerla di tanto in tanto. Temo, come è gia stato in passato, che si spengano le luci su questa pagina dolorosa della nostra storia. Bacio amico mio!
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