Come dopo la tempesta, sorge l'arcobaleno
così dopo il terremoto sorge la vita,
e anche se fragile per natura, cresce coraggiosa,
madre di una terra scossa dal profondo dell'anima,
figlia di un popolo fiero d'essere nato in Abruzzo.
Tenda spoglia, priva d'ogni lussuria,
che riparte da niente, per ritrovare il valore
delle piccole cose.
Per conservare dentro ad un oggetto rimasto,
il ricordo di un passato sepolto fra le macerie.
Ancora ribelle torna a tremare la terra,
ma non riuscirà a scalfire il sorriso,
di chi ha già perso tutto,
e non si arrende,
pur vivendo sotto le tende.
Ogni sera quando l'Aquila tace,
dalla branda un pensiero alla croce,
porta in cielo, con le anime scomparse
le preghiere di persone diverse,
ma legate insieme a memoria
da un evento che resterà nella storia,
di una terra che ha inghiottito i suoi figli,
ma dal suo fango, nella pasqua, ha risorto dei gigli.
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