Il mio Caro amico Sambaye,
figlio di un famosissimo cantastorie senegalese,
un giorno mi disse che suo padre narrava
alcuni episodi che raffiguravano l'inferno.
Avete mai pensato che un essere umano non sarebbe in grado di viverci neppure un secondo?
Si dice che chi uccide in vita un essere umano,
è per Dio, come se avesse ucciso tutta la popolazione del mondo e poi si reca all'inferno.
Ad accoglierlo, non sono tanto le fiamme ardenti,
ma una puzza insopportabile, mille volte peggio
delle fiamme stesse.
Se trovate un vero credente Senegalese, o di altra razza,
che si alza ogni giorno prima dell'alba per pregare
e che rispetta rigorosamente gli insegnamenti del Sacro Corano,
chiedetegli di raccontarvi com'è l'inferno.
Credo che se tutti conoscessero queste credenze,
non ci sarebbe più il male,
perché il peccato è solo il frutto dell'ignoranza.
Composta lunedì 22 giugno 2009
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