Oltre la sporgenza, il volo
A volte ho l'impressione
che nulla su questo mondo davvero mi vuole,
so solo che nel nulla vorrei sparire
visto che nessuno mi ama, mi abbia mai amato,
sarebbe decisamente migliore non essere, non essere mai stato.
Camminando per strada mi accorgo
che neanche un sguardo si posa su di me,
come se non ci fossi, sono come un fantasma disperso
che affetto e comprensione cerca ma che non trova
e ciò mi ricorda di essere solo finché il pianto non poté trattenere.
Ma non mene vergogno affatto tanto nessuno mi può sentire,
la mia anima si sfoga e la lascio fare.
La tristezza solo da quella porta in fondo... da quella via può uscire.
So che proprio in momenti come questo vorrei avere
qualcuno che mi ama che mi possa consolare.
Ma ormai sono esausto, sono stanco
e quest'altezza paura non fa,
anzi sembra quasi un dolce richiamo.
Presi rincorsa e con le braccia spalancate
mi gettai da quella sporgenza finche non intravidi lei,
pronta ad accogliermi con le sue braccia,
con quei due occhi, quelle labbra che mai avrei dimenticate.
Una donna con un lungo mantello nero,
con quel sorriso sarcastico sul viso
e qui che capii che quel dolce richiamo
non era altro che un inganno che lei mi ha teso,
ma ormai fu tardi, il volo era già iniziato.
L'indomani su quell'asfalto mi avrebbero trovato disteso,
ma nessuno se ne sarebbe accorto, nessuno!
Perché in fondo non son mai esistito, come se non fossi mai nato...
Composta giovedì 22 ottobre 2009
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