La lacrima rubata e l'anima infastidita
Con quelle tue innocenti parole,
mi feristi, mi calpestasti inconsapevolmente.
Graffiando ciò che nel mio petto è custodito, il cuore,
mi facesti sentire un nullafacente...
Un amara tristezza mi assalì,
qualsiasi cosa io provassi in quel momento.
Mi fece stringere la gola, il pugno
che sbattè violentemente su quel tavolo
finche ogni rumore, bisbiglio in queste mura nel nulla svanì.
Ora quel pugno addolorato da quell'impatto che ha avuto,
pian piano sciolse la presa, sciolse le dita
e si posò sul altra mano facendomi notare che una goccia
li sopra andò a finire. Come se volesse dare un sollievo a quel dolore
portandomi a chiedere da quale cielo essa sia caduto.
In quell'attimo miei occhi sentirono un strano bruciore,
solo dopo averlo realizzato mi accorsi che avevo la vista accecata
e tutto ciò che mi stette intorno era sfumato e senza forme.
Qualcosa mi disse che la mia anima fu infastidita, fu disturbata
provocata da questa grande delusione, da questo rancore.
Solo allora son riuscito a capire che quella goccia proveniva da me
e che non era altro che una lacrima da cui la mia anima si è liberata.
Alla quale sarebbe meglio dire... le è stata rubata!
Composta giovedì 22 ottobre 2009
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