Molto b3lla

Elena, leggo e rileggo la frase e ti assicuro che non cambierei una virgola. Ciò che hai scritto mi fa pensare che hai analizzato a fondo ed in ogni suo aspetto la frase per poi giungere a tale conclusione... Che il ponte  percorso per collegare i due periodi sia in realtà solo ed esclusivamante nella mia mente? Può essere... Un saluto.

Forse la frase andava formulata meglio, così non ha senso.

Fiorella, non faccio altro che riconoscere la realtà delle cose. Tu hai dimostrato ciò che vali.
La traiettoria, nell'ambito del buon gusto e del buon sentimento, non può essere giudicata giusta o sbagliata, credo che possa essere condivisa o non condivisa. L'obbiettivo al quale tende, parimenti, può piacere o non piacere. Sono convinto che sia difficile se non impossibile teorema negare ad un anima la propria parabola,il proprio flusso, la propia unicità. A prescindere dal livello di giudizio che si abbia dell'anima stessa, sia essa inferiore o superiore. La traiettoria e quella che l'arcere ha scelto, nessun altra. Un abbraccio.

Grazie per la considerazione che poni nei miei confronti, Michele.
La mia frase era da intendersi come"impostazione" per il raggiungimento di  una giusta traiettoria, visto che tu hai parlato  di freccia e del "braccio dell'arciere", io ho considerato l'orecchio come punto di riferimento poiché, in un doppio senso, è proprio al nostro orecchio che arriva il ritmo di ciò che andiamo scrivendo, anche se poi a tradurlo in note emozionali...è sempre il cuore.
In quanto al troppo senso logico, hai pienamente ragione, troppa concretezza non permette di restare in osservazione"; ma tu pensi che "una poetessa" sia davvero così concreta? E' un gioco di equilibri, la ricerca della consapevolezza.
Grazie della risposta al mio commento e a rileggerti con piacere.