Ricordo ancora quella volta alla stazione, poco prima di partire, mi hai baciato di nascosto lungo il sottopassaggio. Già, io e te in quel bacio. Lo ricordo così, "inaspettato". E salito su quel treno, ti ho richiamato per dirti che ti amavo da morire, ritornando a casa con la malinconia addosso. Ripenso anche a quel primo incontro dove ci siamo seduti in un bar per mangiare qualcosa senza poi mangiare nulla e tutto quello che succedeva intorno a noi non ci importava, perché eravamo solo io e te in una grande città. Ripenso ancora a quel tuo ridicolo modo di prendermi in giro e farmi ridere, perché ti piaceva tantissimo vedermi sorridere. Si, ti piaceva parecchio. Sai, a volte riascolto quella canzone che d'estate ti faceva impazzire a tal punto che un giorno mi dicesti: "ogni volta che ascolti questa canzone, pensami!". Oggi però ti detesto perché mi viene in mente di continuo quel tuo sorriso meraviglioso, quando con la testa sul cuscino ci siamo amati sotto le lenzuola. Oggi detesto ripensare a tutte quelle volte che avrei voluto "esserti accanto" e non c'ero, o tutte quelle volte che volevo sentirmi dire "ti amo" e non l'hai detto. Io ti detesto. E non c'è niente che possa impedire alla mia testa di pensarti. Ecco, io oggi ti detesto.
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