Scritto da: ANGELA CORDA
L'amore mi piace immaginarlo come una nube di polvere di stelle azzurre. Essere avvolti da una nube di polvere di stelle azzurre, e poter riscaldare e avvolgere, come un caldo e forte abbraccio tutte le persone che soffrono, tutte le persone che non hanno più le forze per riprendersi dal loro immenso dolore, per renderlo meno pesante, affievolirlo, lenirlo, perché nel momento in cui queste anime sofferenti, dilaniate, torturate, straziate, devastate dalla sofferenza, dal dolore, saranno avvolte, anche solo per poco tempo, da questa splendida, meravigliosa, vibrante nube di polvere azzurra, riusciranno a dimenticare anche solo per pochi attimi la loro sofferenza. Il dolore della gente è così evidente, per chi si sofferma a guardare negli occhi le persone che incontra ogni giorno, ma la sofferenza, e il dolore di queste anime distrutte, rimane per terra, in mezzo al fango, alla pioggia, e la maggior parte delle persone ci passa sopra, lo calpesta letteralmente con i suoi piedi. Ma alcune persone riescono a vedere la sofferenza e il dolore di queste anime distrutte, per terra, in mezzo al fango, alla pioggia, non ci passano sopra con i piedi, non lo calpestano, ma per un attimo si fermano... mentre la maggior parte delle persone corre avanti e indietro, come robot ma loro come per magia rompono, bloccano questo frenetico movimento dei robot, se una di queste anime morisse proprio davanti a loro, non la vedrebbero, per loro sarebbe invisibile, per loro è nessuno, per loro non esiste e non è mai esistita, la calpesterebbero con i piedi fino a quando non diventa un tutt'uno con l'asfalto. Ma alcune persone si fermano, s'inginocchiano, e raccolgono come tanti piccoli oggetti delicati e preziosi, la sofferenza, il dolore che le anime sofferenti perdono mentre camminano, mentre percorrono il loro lungo cammino di sofferenza e di dolore, talvolta e molto spesso da soli... ormai devastate e divorate dalla sofferenza, sono i brandelli di pelle che perdono durante lungo cammino di dolore. Alcune persone riescono a trovare le anime cui appartengono i brandelli di pelle, perché talvolta, i brandelli di pelle nelle loro mani s'illuminano, perché vuol dire che sono vicino alle persone che lo hanno perso, e in quello stesso istante, lontano o vicino, vedranno, in mezzo a tutti i freddi robot, una persona ferma, immobile, che sprigiona lo stesso colore della luce che illumina il frammento che in quel momento hanno nelle loro mani, e brillando anche loro, o l'anima sofferente noterà prima loro, o loro noteranno prima lui, se riusciranno a raggiungerla, in modo da restituirli i vari brandelli di pelle persi in anni, lunghi anni di sofferenza e dolore, lo riporteranno in vita, perché per loro lui non è invisibile, per loro esiste, il suo dolore esiste, la sua sofferenza esiste, è reale, e talvolta di notte possono anche sentirla, perché ci sono persone dotate di capacità empatica che riescono a sentire la sofferenza delle altre persone, anche se si trovano lontano da loro.

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