Dietro le sottili tende grigie
che come fumo avvolgono la tua immagine, ti ammiro.
Da dentro ti guardo e dentro ti sento
mentre lentamente piove nuvole bianche e nere sorvolano e offuscano l'enorme torre
e sembra vivere in un'epoca non tanto lontana in questo momento la città
della poesia e dell'amore.
Sibillina la tua voce
arriva quasi come fosse un sospiro
mentre il violino di qualcuno laggiù
ti accompagna
e forse come te fantastica e sogna.
Ora basta mio bellissimo dolce e pazzo amore
ritorna a letto
sdraiati al mio fianco, vorrei passassero lente queste ore
e per stavolta
lascia stare quel veleno sul tavolino,
lascia perdere
il rosso del vino
sarò io la tua croce e la tua delizia
chi sei tu
lascialo sapere solo a me e urla solo il mio nome.
Io voglio essere
la tua cura,
ti prego
lasciati toccare le mani lasciami baciare
le tue labbra lentamente
e ogni parte di te
del corpo e della mente come se il tempo
si fermasse li
nel grigio della stanza
e lo spettro della follia fosse solo un incubo,
uno scherzo,
una fottuta bugia.
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