Condividi la tua vita con la gente che ti piace per com'è davvero, ma non cadere mai nel tranello di ergerti a giudice, nemmeno se credi di conoscere bene una persona, chi davvero sia. Non conosci il suo travaglio, il suo dolore, l'abisso della sua disperazione. Puoi sapere il suo nome, non la sua storia, quella vera. Giudicare gli altri è solo un mero e meschino modo per prevaricare chi non ci piace, affermando e definendo, invece, chi siamo noi, come essere migliore, superiore. Giudicare è come lanciare in aria una moneta e attendere quale bersaglio colpirà; potresti essere tu quel bersaglio, e allora non ti piacerebbe più quel gioco, saresti il giudicato e non il giudice. Perciò pensa bene prima di puntare il dito verso gli altri. Accetta il diverso, per essere accettato, rispetta per essere rispettato, ama, per essere amato, e sopratutto assorbi come una spugna il suo essere speciale, unico, esattamente come lui farà con te, come uno scambio fraterno. Impara dalla sua "diversità", fai tesoro dell'umiltà. Armati di tolleranza, e di amore. Tutti siamo unici e speciali; il "meraviglioso" è, semplicemente, il modo personale che ognuno di noi ha di vedere il mondo e di viverlo.
Composto mercoledì 15 marzo 2017
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