Scritto da: Anna Rijtano Mallus
Per giorni e giorni ho innaffiato il terreno di una pianta morta. Per giorni l'ho seguita con mille premure. Disperando in un germoglio adirata l'abbandonai dimenticandola. Un lontano mattino, gettai uno sguardo fugace e disinteressato, come per cortesia. Due tenere foglioline mi sorrisero. Che emozione forte fu quella nuova vita che si riaffacciava al mondo. Una lacrima solcò il mio volto. È dunque così? Si inseguono a lungo piccole felicità ma esse fuggono. Sono inafferrabili. Poi, nel momento meno atteso bussano alla porta del cuore. Ci ripagano del deludente passato e ricolmano l'animo con nuove gioie.
Composto lunedì 9 aprile 2001

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