Sfogatoio


Scritto da: Denise Moscuzza
in Diario (Sfogatoio)
Spero ogni giorno di incontrare di nuovo il tuo sguardo.
Il corpo è una prigione Roberta.
Me lo hai insegnato tu, nonostante la profonda accettazione e il tuo senso dell'umorismo.
Il tuo corpo è la tua prigione e certe anime come la tua hanno bisogno di viaggiare e volare come poche...
Sei pensiero ad ogni mio risveglio.
Il mio pensiero va ai tuoi occhi che ho imparato a conoscere poco a poco, forse troppo tardi.
Alle tue freddure e battutacce che mi facevano ridere fino alle lacrime.
Al soprannome che mi hai dato e che mi faceva sentire speciale. Io sono e sarò sempre la tua Elsa.
Agli spigoli che prendevo dopo averti medicato e involontariamente fatto male.
Ripenso alle botte che mi sono data in faccia con le tue mani perché le meritavo parecchio.
E a quelle che ho dato alle colleghe perché anche loro le meritavano, essendo come dicevi tu "monelle assai assai".
Ripenso alla tua dolcezza e sensibilità di capire sempre quali fossero i momenti pesanti o di crisi per me, nonostante i miei problemi facessero ridere a confronto della grande battaglia che stavi combattendo tu.
Pensavo a tutti gli "scusa" che hai detto tu, che non erano mai necessari... e a quanti ho dovuto dirtene io e a quanti non te ne ho detti ma avrei voluto... Perché magari ho commesso qualche errore e mi sono sentita piccola e stupida ma tu eri così comprensiva da capire e perdonarmi sempre. Per me sei stata l'inizio di un percorso meraviglioso che è quello della mia professione... Che dopo di te non sarà mai più lo stesso, nemmeno io sarò mai più la stessa...
Migliore, spero di essere migliore. Perché tu mi hai insegnato così tante cose che nemmeno puoi immaginarlo.
Forse la più grande è la forza, non quella fisica.
E l'emozione... Emozionarsi di gioia nonostante tutto.
È così... Ripensavo ai tuoi occhi pieni di emozione e lacrime al suono della voce di Mengoni ed io tutta fiera di sapere qualcosa di te andavo ad umentare il volume perché era quello che tu deaideravi.
Ed ecco... Anche questo.
Fare quello di cui avevi bisogno, prima ancora che tu me lo chiedessi, mi faceva sentire così felice e forte e importante che poche cose al mondo riescono a darmi un senso di soddisfazione e felicità simile.
Ripenso agli insulti e alle parolacce che abbiamo inventato assieme e a quelle che abbiamo detto senza senso per ridere da matte. C'erano quei giorni che... Ilio, curva, sandalo e zip... e pure qualcos'altro che sono costretta a censurare.
Pensavo a quando facevo una battuta e si vedeva che ridevi dal quel tremolio e dai tuoi occhi sorridenti... e avrei voluto abbracciarti ma non lo facevo perché non volevo farti male.
Sei una farfalla adesso Roberta.
Nessuno di noi ti può più acchiappare... Ma sei libera finalmente.
Ci rivedremo un giorno da qualche parte...
alla fine del mondo...
... Lì c'è quel posto dove adesso stai cucinando piatti prelibati, con la musica di mengoni accesa.
Composto lunedì 3 dicembre 2018
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