Viviamo in un mondo dove si leggono più frasi di messaggistica istantanea che righe di un libro. Dove il significato che prendono le parole nemmeno l'accademia della Crusca lo aveva calcolato. Dove l'amore fa invidia persino a Romeo e Julieta per quanto bene lo si interpreta giornalmente. Dove la falsità non è più una caratteristica caratteriale ma una prerogativa di tanta gente. Dove l'educazione manca sempre altrimenti non vai di moda. Dove per alimentare il proprio ego offuscamo gli orizzonti di chi abbiamo accanto. Dove il "Dai, ti aggiungo su Facebook!" Ha preso il posto di una stretta di mano. Dove non si è più gelosi della propria fragilità, intimità perché sei più figo/a se la sfoggi online su qualche sociale network, tanto va di moda. Dove per emozionarsi ancora ci rimangono le carezze di quel vento improvviso sulla riva del mare in un giorno d'estate, del gioco infantile di due nuvole che si rincorrono su un cielo dipinto di mille sfumature di blu e sogni, dell'arcobaleno di mille fiori in un giardino pubblico, di una risata innocente di un bambino, di un sorriso dolce di un nonno che incrocia il suo sguardo con il tuo, di quello che riesci a superare ogni giorno perché la vita è bella nonostante tutto.
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