Io veramente non ci sto capendo più nulla. Voi siete i tipi di persona che si affidano alle frasi fatte? Ai proverbi? E allora dovete essere davvero bravi per capire il contesto nel quale devono essere utilizzati determinati detti. Perché onestamente io mi ritrovo con un: "l'unione fa la forza" e un "chi fa da sé fa per tre", oppure con un "chi va piano, va sano e va lontano" e un "chi tardi arriva male alloggia" e non riesco a capire che capperi dobbiamo fare. Poi non capisco mai questa cosa: c'è chi dice che capisci veramente chi ti manca quando, all'una di notte, non riesci a prendere sonno perché vorresti quella persona accanto, perché ti scaldi, perché ti abbracci e ti faccia sentire il sapore di casa. Poi invece, ci dicono che quelle mancanze non vogliono dir nulla, perché a quell'ora è normale sentire un vuoto dentro, perché la notte, se passata con qualcuno è sempre più facile da affrontare, che le vere mancanze, quelle che contano, sono quelle che ti prendono lo stomaco alle tre o alle quattro del pomeriggio, quando sei occupatissima a fare il tuo dovere e non dovresti concederti distrazioni. Veramente, non riesco a capire a chi dobbiamo dare retta, con capisco come dobbiamo affrontare il tutto, senza andare in paranoia. Ma se ad esempio lasciassimo perdere tutte queste dritte tramandateci da chissà chi, se la smettessimo di misurare le nostre emozioni secondo gli standard altrui e prendessimo la vita come viene? Se ci lasciassimo inondare da quello che sentiamo e pensiamo senza troppe paronoie? Non sarebbe meglio per tutti? Perché tu mi manchi praticamente sempre e so che fidarsi è bene e non fidarsi è meglio, ma senza te non ci so stare comunque e so che chi dorme non piglia pesci, ma con te devo continuare ad aspettare, perché se no mi scappi via.
Composto venerdì 16 ottobre 2015
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