Non avere mai paura di iniziare qualcosa dal nulla. Non sentirti mai troppo vecchio per intraprendere una strada che la gente ama incastrare entro un limite d'età. Non pentirti mai di aver lasciato un percorso se non lo ritenevi giusto. Non incolparti mai del tempo che lasci scorrere tra le dita, siamo un granello in una clessidra infinita quindi vale la pena vivere per ciò che amiamo. Non osservarti mai allo specchio con gli occhi di un quadro sbiadito, sei sempre un atleta anche con i segni degli anni incastonati sotto le palpebre e i colori del viso più candidi. Non fare della pelle pendente delle tue braccia, degli spigoli delle tue ossa sporgenti o delle sfumature grigiastre dei tuoi capelli il limite del tuo viaggio, finché avrai amore da donare al mondo, un petto con cui provare emozioni e voglia di passeggiare nell'universo, la tua traversata continua. Non vergognarti mai dei tuoi passi lenti, non è importante la loro velocità ma il rumore delle scarpe, la forma dell'impronta e il modo con cui raggiungi la linea d'arrivo. Non è la rapidità di una corsa a renderla attraente, ma le pause, i respiri spezzati, il sudore che cola e infine il grido di gioia che accompagna il segno della vittoria quando si taglia un traguardo. In piedi, a quattro zampe o strisciando, fino a quando la terra non ti richiamerà nel suo ventre materno tu avrai il diritto di proseguire il tuo cammino al ritmo che ti si adatta di più.
Composto lunedì 7 novembre 2016
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