Alle volte ci si chiede "come si diventa sconosciuti dopo aver condiviso tanto?". Non lo si diventa, lo si è sempre stati ed è quando ci si conosce, invece, o si conoscono quelle sfumature che non rendono più il rapporto complementare, che le storie finiscono o si trasformano. È proprio condividendo spazi, tempi ed emozioni che noi ci possiamo unire o dividere. Va così, fa soffrire sul momento, sembra un fallimento, ma il fallimento è quando ti ostini a colpevolizzare te o l'altro e non compi un passo in più constatando che, tutto sommato, l'esperienza ti è servita e senza di essa sapresti molto meno di te. No, non è una magra consolazione ma qualcosa che ti riempie che ti allarga la vista verso qualcosa di nuovo, che ti spinge verso un livello più prossimo a ciò che potrà renderti pienamente felice: un vero amore verso di te, verso ciò che conosci e ti appassiona di te e non più verso un immagine, qualcosa che hai deciso di raccontarti ma che non corrisponde a ciò che sei. E allora sì, sarai anche in grado di conoscere gli altri e riconoscere in mezzo agli altri qualcuno con cui restare.
Composto domenica 6 dicembre 2015
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