Più passa il tempo e più avverto tanto distacco da chi un tempo non faceva altro che seguirmi! Sara forse un po' colpa mia che forse ho dato troppo quando non dovevo, o forse perché non ho più l'entusiasmo nel cercare e rinnovarmi. Gli stimoli vengono di solito sorretti da chi ti sprona nel continuare nel cammino, anche se il fardello da portare comincia ahimè a farsi sentire. Quante cose ci siamo detti e descritti, quante emozioni lasciate sulle ali dei gabbiani e quante lacrime spesso abbiamo lasciato cadere per la sensibilità di quella parola che ci apparteneva. Quanto ho ascoltato e confortato, quanto avrei voluto in alcuni momenti fare di più, sì quel di più che non ho potuto darvi per mie necessita e per mancanza di tempo, il tempo che avrei voluto fermare e stringerlo fra le braccia, che ora stanche non sanno più dare carezze, ma che si confortano nelle note della musica che non lascio mai scappare via. Via dalla solitudine della notte che imperturbabile echeggia nella mia mente come gli sguardi d'innocenti di bimbi che ti prendo per mano e t'invitano a camminare assieme alla loro vita che inizia il suo cammino e che ti confortano se ti senti stanco, con baci e carezze e con semplici parole ti dicono vieni, stai tranquillo, non preoccuparti perché vicino a te ci sono io, dai giochiamo. In fondo cos'è la vita? È un gioco che impariamo a giocare quando siamo già grandi e ci giriamo a guardare dietro le spalle, senza trovare quell'attimo che non abbiamo saputo cogliere e portarcelo per il resto dei nostri giorni dietro e aspettare che la commedia finisca e che il sipario cali e qualcuno dica the end.
Composto sabato 2 aprile 2016
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