Questa mia lettera prima che a qualcuno di preciso, dovrei inviarla a Dio.
Conosco quanto mi è accaduto, le trame, le cose false fatte diventare vere al solo scopo di demolirmi per invidia forse. Mia nonna diceva: "la lingua non ha ossa ma spacca le ossa." Questa frase intende bene cosa è accaduto e cosa accade a qualcuno fra noi fra il divertimento e l'aggregazione positiva tra cospiranti e collaboratori che nasce per colpire chi la dirigenza crea debole non perseguitando i comportamenti negativi.
Se devo essere precisa, so della mia realtà dal 1985 perché a 18 anni, nel giorno del mio compleanno un frate messaggero di Dio mi è apparso in sogno e me lo ha raccontato.
Oggi la calunnia che mi veste è una realtà che se per un aspetto è negativa da un'altra parte mi conferma l'esistenza di Dio e il suo amore per me. Ha voluto avvisarmi dell'esistenza della malvagità, del male gratuito. Lui stesso alla morte di Gesù durante il venerdì santo lo ha sperimentato.
Quando ho compreso che tutto stava accadendo sono stata come una madre che attende di partorire. Sapevo ma ero spettatrice.
Ho pensato che lo sguardo fermo di Dio non mi avrebbe abbandonato in questa prova.
Vedendo cosa mi è costato questo viaggio fatto di molta vanità e prova di forza da parte dei più furbi di me, non posso che pensare l'esistenza della verità esclusivamente negli inferi. Alberga lì e ci attende.
Conto di lasciarci un giorno anche la mia corona di spine oltre ad ogni atto e intenzione di tutti. Non voglio perdere nessuna cosa di ciò che è stato. È tutta energia che deve essere raccolta anche se è negativa perché inquina come ogni cosa ed è indistruttibile.
Ho fatto dei voti vedendo la morte passare nella mia vita, sacrificandomi nella fame e nella sete e ho chiesto a Dio al prezzo di me stessa, chiedendo di essere io stessa preghiera infinita e con tutta la fede che possiedo, di lasciare ad ogni personaggio squallido l'obbligo nella morte.
Un momento che mi rende grazia e ci restituisce giustizia che a gran voce chiediamo. Io e loro. Conto di renderli ricchi, ricchissimi e farli vivere nella giustizia per sempre.
Ci tengo perché con la trama, le provocazioni fatte apposta sono finita addirittura in tribunale e mi sono stati presi i soldi della spesa, dei miei orfani per la giustizia e il divertimento dei più furbi di me.
Anche io però malgrado sono nata senza un nome per la stessa giustizia che porta via al giusto, sono figlia di Dio e perciò domando come ho detto al prezzo della mia richiesta e di quanti gridano e cercano nella mia vita giustizia. Voglio che per un centesimo a me sottratto, per ogni volta che ho dato e non ho ricevuto il mio prezzo, a giudicarmi nel vincolo del giudizio di ogni giudice, sia prima Dio Creatore.
Ritengo dunque sacramento ogni mio processo, vincolato nel giudizio divino ogni atto e fatto che mi riguarda. Se però risulta che io sono vittima di falso e calunnia e per questo ho perso molte cose nell'inganno, la mia volontà sia accolta per debito sul vincolo della morte.
Nessuno può morire senza pagarmi e il prezzo è presto detto: Chiedo a Dio e a questa madre terra al costo della mia stessa vita come non ho mai chiesto nulla da quando sono al mondo, con grandissima fede e credo nell'accoglienza da parte sua del mio proposito, sapendo che moriamo e per destino la nostra fine è l'infermo fino al giorno del giudizio, che il dolore che provano i defunti morti ingiustamente nella sofferenza sia sollevato e restituito ai defunti dei miei assalitori. Chiedo il riscatto dei defunti deceduti all'interno di ogni campo di concentramento perché sono destinati alla sofferenza infinita fino al giorno del giudizio. Inoltre voglio ottenere la liberazione dalla maledizione che Dio ha dato al popolo ebreo. Siano i miei nemici e ogni persona che porta uguali credenziali a portare il dolore per l'eternità in quanto esso è vera ricchezza del mondo! Per me questa restituzione è un momento di misericordia di Dio, onestà del persecutore che riscatta l'uomo giusto e mi rende gloria e salvezza rendendo nullo ogni male che ho dovuto sopportare o dovrò subire in futuro ingiustamente.
Vivrò e morirò con questo proposito fermo, sicura di riscattare fra tutti Gesù concorrendo alla sua perdita della croce.
La mia richiesta è unita al mio sacrificio costretto e al mio voto che si lega ai miei nomi. Io mi chiamo con alcuni nomi di Dio: Jahvè, Allah, Padre che è respiro della vita, Juppiter Latiariis, Porta della Vita sincera e li porto con gioia e devozione. Considero reato di bestemmia dire il falso su di me.
Prego e pregherò tutta la vita affinché Dio accolga la mia richiesta. Io sono vedova e Dio mi è obbligato. Creò Eva per fare compagnia ad Adamo ed io ho perso Adamo per le vessazioni subite non per mia volontà.
Voglio che la mia vita sia un momento di riscatto, di fede e di certezza non solo per il popolo ebreo che perde la maledizione ma anche per ogni uomo ingannato e depredato. Per ora dunque a fronte di quanto da me dichiarato nel pieno delle mie facoltà e in volontà definitiva, accolgo a testa alta il male. Non è per sempre.
Papa Giovanni Paolo ii diceva che ha sempre una scadenza. Scadrà.
Composto mercoledì 26 settembre 2018
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