Sarò sincero, non c'ho mai sperato più di tanto. Non che non credessi di meritarlo, ma sono un pessimista di natura e sfortunato cronico, e quindi quando per la prima volta incrociai il tuo sguardo mi limitai ad ammirarti da lontano, scioccato dal vedere con quanta grazia si fosse riunita in una sola persona tutto ciò che di più bello la mia fantasia potesse mai creare. Eppure eri la, a fermare il tempo col tuo sorriso. Sai, sono rimasto pessimista anche alle nostre prime chiacchierate, mentre cercavo di farti capire che eri più di quanto chiunque al mondo potesse mai meritare, e che dunque non valeva la pena esser triste per uno stronzo qualunque. Poi però lo stronzo è andato via, io rimasto, così come quel mio strano sogno di sentirti mia. E quel sogno si ripeteva, notte dopo notte, e anche di giorno, ad ogni nostra chiacchierata, ad ogni battuta, ogni rara volta in cui ci siamo visti, diventava quasi reale, un sogno ad occhi aperti. Confesso, ho iniziato a crederci, a perdere la mia corazza di pessimismo che mi protegge da ogni delusione. Ci ho sperato per un po', mi sono illuso, ho sognato troppo ad occhi aperti. Per questo è brutto adesso e fa un male cane. Quando il destino ti sbatte in faccia il sogno di una dolce felicità per poi restituirti alla dura realtà di delusioni, fa sempre male. Non è colpa tua, non ti incolpo di nulla. Purtroppo esistono i contrari, è l'ordine naturale delle cose, c'è il nero e il bianco, i buoni e i cattivi, le persone felici, e quelle tristi. E l'universo non invertirà certo il suo naturale ordine per un singolo, stupido, ragazzo innamorato.
Composto mercoledì 30 settembre 2015
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