Scritto da: Giorgio Baiardi
Guardare il raro volo circolare di una capinera, in un giorno in cui tu sei andata via con la rabbia di chi si sente delusa e non sa che non lo è stata, ha la netta sensazione di un moto che si ripete senza avere una fine. E certo che in alcuni delicati momenti vorrei fosse proprio così, ma non oggi che quella circolarità ha una approssimativa conoscenza di quello che siamo. Non sempre c'è qualcosa da capire o da spiegare, perché rimane quel qualcosa che un giorno ci ha fatti amare d'istinto. Ecco, l'istinto. Che non fa dimenticare le pagine scritte con la nostra storia. Ed ogni volta che vai via così, nel modo più crudele, confronto quelle che sono le tue ragioni con le mie logiche che non sempre hanno il piacere di essere accettate da te. Ma come vorrei, potessimo vedere senza trucchi o poca veridicità, volare quella piccola capinera in modo che possa comunicarci ciò che pensiamo davvero. Come un volo invadente che tutto sa e tutto vuole. Impenetrabile, quando cercavo di tirarti a me per abbracciarti, volendo solo che l'amore ci tenesse uniti. La via che ci ha visti insieme è rimasta là, senza più noi due. Ed io dalla mia sedia, guardo oltre la finestra aspettando qualche tuo gesto che non abbia il sapore di un inutile girotondo.

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