Spesse volte (nelle personali convinzioni) abbiamo il coraggio di proclamarci "veri uomini", senza trovare in noi stessi, però, la forza di ringraziare il Signore. Si tende a meditare sulle cose di quaggiù ed a pensar poco a quelle di lassù. Ringraziamo (esultanti di gioia) il buon Dio se ci entrano in tasca 100 euro in più o ci prostriamo (gementi e piangenti) se le cose non vanno a nostro favore ed inventiamo puntualmente un nuova soluzione, per "fregar" quattrini a ripetizione e per far della propria esistenza autentico motivo d'esibizione (prego per queste persone, ma una parola la debbo pur dire, perché sono stanco di tutto questo schifo). L'uomo (senza generalizzare) si perde nei suoi pensieri, nei suoi dolori, nel suo egoismo; non riconoscendo il Dio dell'umiltà, pur vivendogli accanto.
Grazie, Gesù, per avermi dato la possibilità di pensare, di respirare, di camminare, di saltellare, di correre per le strade, di amare, di perdermi nel sorriso di un bambino, di gioire guardando Te, che sei speciale. Grazie infinite per l'attenzione che mi doni con costanza e lealtà. Grazie per le notti insonni passate al mio cospetto, quando il cuor si straziava in petto. Grazie per avermi fatto conoscere santi uomini, colmi di ogni ricchezza e virtù, perché nel cuore hanno Te, amatissimo Gesù. Un abbraccio.
Composto lunedì 5 dicembre 2016
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