Per la prima volta ho dato uno sguardo ad altri Autori del sito "tal dei tali". Nessuno di quelli letti, a mio avviso, ha conferito un senso profondo e vero alla fine della vita terrena (ho letto interpretazioni sulla morte trascritte da qualcuno di codesti "scrittori" ). Purtroppo ho notato che molte frasi mancano di contenuto, altre sono al limite dell'incredibile, tra errori grammaticali, confusione generale, espressività da rivedere; frasi che non trasmettono granché, altre proprio niente. Alcuni non sanno neppure cosa sia un aforisma (magari se maschile o femminile, tutt'al più!). Questo aspetto, purtroppo, non giova alla Letteratura Italiana ed alla lingua in particolare; le rende sterili, prive di emozioni, di contenuti quantomeno leggibili e di grammaticalità. La fine della Lingua Italiana s'avvicina lentamente, schiacciata sempre più dal peso di gente che crede di esser ciò che in realtà non è, e mai sarà! Ecco spiegato il senso profondo della morte. Perché la vera morte si trova in tutto ciò che richiama la negatività; in ciò che è violento o che tende a distruggere la dignità delle cose e delle persone. In tal caso: la dignità della nostra cara Lingua Madre. Alla fine del percorso, le "frasette" circolano sui Social e magari ottengono anche migliaia di consensi da parte di gente che ignora o che si lascia facilmente condizionare da un cuore di paglia o da un aforisma che pare freddo marmo sotto uno strato di spesso ghiaccio.
Mio caro Professor Nino (Docente di Lettere in pensione), chissà quanto dispiacere prova il Suo cuore, nel veder mortificata la tanto cara lingua Italiana.
Composto giovedì 12 gennaio 2017

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