A mio avviso, esser donna è sinonimo d'essere uomo, caratterialmente parlando. Come la donna ce la fa a rialzarsi, così anche l'uomo; come la donna ama i suoi figli, allo stesso modo li adora l'uomo; come la donna affronta con dignità la sofferenza, così anche l'uomo l'affronta. Ci sono donne e donne, uomini e uomini. Sui social o in tv sembra quasi un dovere ricordare il valore di una donna, ma troppo spesso e così facendo, rischiamo di sottovalutare il valore dell'uomo che appare agli occhi della società come un impulsivo, un violento o un mammone inutile, come sottolineato in qualche post circolante sul social, nel quale vi è un ironico (un po' sadico) confronto fra la donna con 39 di febbre e l'uomo con 37. La donna con 39 di febbre fa tutto come sempre e l'uomo con 37 si sente morire. Non mi sembra giusto. Ci sono uomini e donne di valore, come ci sono uomini e donne senza pregi né virtù. Non sono maschilista, ma non accetto la nuova convinzione, introdotta nella società odierna, che evidenzia le caratteristiche dell'uomo "incapace" a vantaggio della donna "tutto sopporto, tutto faccio io". La donna ha patito per anni la sottomissione o la sofferenza sentimentale, ma non per questo tutto il genere maschile deve esser messo alla gogna! Alcuni messaggi circolanti in rete denigrano l'uomo sforando ampiamente nella presunzione, nel vittimismo sadico e lamentoso e nella voglia di inculcare la necessità di bastare a se stesse. Praticamente l'uomo, o ci sta o non ci sta, poco importa! Questo è il messaggio saluti.
Composto sabato 24 febbraio 2018
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