Post di Laila Ken

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Mia grande amica-nemica
sono poche le cose che potrei augurati oggi.
Già la vita ha seminato nella tua storia:
doti e meraviglie, difetti e imperfezioni.
Nel giorno del tuo sessantesimo compleanno
voglio solo sussurrarti
che sei una persona davvero unica;
anche se non saprò mai se più nel bene o nel male.

Ti posso augurarti il meglio;
di tutto un pezzettino del meglio che c'è.
Ti meriti di esplorare i desideri
del tuo cuore e vederli realizzati;
di ballare la danza della vita
sulle note della tua melodia;
di volare lontano rimanendo vicino
con il cuore a chi ami;
di toccare il mondo con l'obiettivo
della tua macchina fotografica,
perché come sai vedere tu le cose...

Ti meriti di godere ogni istante
di ciò che hai costruito,
giorno per giorno;
di vedere la bellezza della tua vita
e gioirne profondamente;
ti correre lontano a prendere i tuoi sogni
per accorgerti che sono vicini,
più vicini di quanto credi.
Tra le piccole cose di ogni giorno.
Ti meriti di respirare profondamente,
lasciarti andare e farti cullare dal tramonto della tua vita.

Oggi, come in ogni altro giorno che verrà,
ti meriti il meglio di qualsiasi cosa
il futuro abbia in serbo per te.
Buon compleanno mia carissima amica-nemica.
Con tutto l'affetto che ho nel cuore!

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Non si muove foglia se non spira vento favorevole a qualcuno.

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La stupidità umana è figlia dell'ignoranza. Un ringraziamento speciale alla famiglia e alla scuola.

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Ci sarà la "festa della donna" il giorno in cui la violenza, l'umiliazione, la prepotenza non esisteranno più; quando ogni donna, consapevole del proprio ruolo, sarà capace di guardare l'uomo come un compagno di vita e non come qualcuno da cui dipendere economicamente o psicologicamente. L'8 Marzo non è una data da festeggiare ma il simbolo delle lotte sostenute per i diritti alle donne. Rispettiamo questa data.

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Il mio sguardo assente li accoglie in un unico abbraccio e una frase colma di tenerezza affiora nella mia mente: i miei ragazzi.
Ora lo sguardo si fa attento e li osservo lentamente con attenzione, mentre loro, ignari, continuano il lavoro.
La vita: ecco che cos'è. La vita; un miracolo negli occhi dei miei ragazzi colmi di speranze, di attese, di aspirazioni che si perde nel vuoto delle loro illusioni.
Nelle loro espressioni il disperato bisogno di credere in un futuro pieno di certezze, di fiducia, di verità; un futuro che non si sgretoli nell'impatto con una realtà vacua, aleatoria, incerta.
I miei ragazzi; la società del nostro presente, frutto di un nostro passato radicato nel nostro essere, nei nostri principi, nelle nostre ambizioni; i quali non possono attingere allo sgorghio delle nostre sicurezze.
Gli sguardi si incrociano perdendosi nell'esistenza di un punto indefinito. Quegli sguardi liquidi nell'osservare le speranze di un divenire colmo di un niente che solo essi, i miei ragazzi, sapranno riempire di vita per un loro futuro straordinario.

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La tazzina del caffè attira l'attenzione del tuo sguardo assente; lo sorseggi con estrema lentezza e, in quel lasso di tempo, nel cervello si fa prepotentemente avanti l'affermazione: ce la devo fare. Ti alzi con uno scatto da sorprendere te sessa, indossi il sorriso meno amaro e chiudi la porta dietro le tue spalle. Inizia un nuovo giorno e con esso una nuova sfida che non puoi assolutamente perdere.