Scritto da: Laura Lapietra
Stille di luce
su ciglia nel manto blu,
gota di speme
lene libra stupore
una duna d'anima.
Composto giovedì 28 luglio 2022
Stille di luce
su ciglia nel manto blu,
gota di speme
lene libra stupore
una duna d'anima.
Oltretutto Oltremondo
e mi manchi ancora
carezza d'estate
di seta a fiori variopinti
di sussulti e bisbigli d'amore sulla mia rosea bocca
orfana di rugiada
del tuo ardore,
orfana di alacrità
nelle tue movenze,
orfana di quei fondali
nei tuoi occhi colmi
di buriana tinta di porpora,
vento caldo che incendia
il dolce miele
sulla pallida pelle mia
arsa di candore!
Ma il rancore
è un sandolino acredine
che mi porta in alto mare come vogatore vagabondo,
e possiedo un solo remo disuso arrugginito
di salsedine lacrime,
di quei sentimenti crisoberilli
da disperdere
nell'infinito azzurro
dove non puoi sentire
le urla disperate
dei miei lamenti,
non puoi percepire
quanto soffro la tua assenza, non puoi immaginare
quanto mi manchi ancora, oltre la tetra fine
di un tramonto dipinto
col guanto senza indulgenza sul cencio insensato
del nostro fato!
Oh no, caro amor
che il seno del mio livore
ho coperto di timide illusioni tra le frecce ammorbate d'ira. Oh no caro amore mio
non te lo dirò mai più
che ti amo ancor più del sole quando illumina
tutte le sue stelle
per farle sfavillare
al suo sguardo,
come le mie rosse gote
al tuo tenero sguardo
di predilezione!
E mi lascio perdere così,
tra scontrosi fluttui
e forse un'altra onda
mi travolgerà inghiottendomi nelle sue viscere
per assaporare la consistenza del mio essere
come hai fatto tu,
dopo aver rubato lene
a corde di arpa
e canto di musa
le perle della mia gioia
di cui mi cibavo per amarti! Oltremodo, oltretutto, oltremondo.
Tenace Speme
Cos'è un soffio di vita
nelle fantasie di un giorno
che vola sulle ali di un sogno! È una forte brezza di libera volontà di vivere realmente quella libertà di esistere realizzando quella chimera che scorre nelle vene
senza arrestarsi mai, scalfendo il domani
con l'identità di chi
non teme sconfitte
del tempo trasversale, inondando sporadico
le vie del mio incedere armigero animosa di trionfi nel destino che traspira
umori contrastanti,
senza insabbiare mai
la dolce luce di rugiada
che vuol fulgere agli occhi della tenace speme
ciò che nel cuore urla
con veemenza
contro il turbine dell'ostilità,
a contrastare ciò che
nelle radici del karma
ha biforcato incastrando
ciò che contro ogni avversità deve ineluttabilmente originarsi come diadema
che cinge la sorridente anelata vittoria,
scettro tripudiato
contro sguardi travisati
da turpi stizze
a svelare amorfi bagliori
del loro ispide cuore
bisbigliando parole tonfe
gettate nel fango imposturo che veste la loro indole,
valorizzando solo
la stoffa del mio coraggio.
© Laura Lapietra.
L'Onda d'Amore
e poi arriva pur sapendo
che cambierai tutto,
come quando arriva
una nuova stagione
nella quale rinnovi
il tuo modo di fare
adeguandoti
alle sue esigenze,
ecco per l'appunto
ti adegui alle sue esigenze
ma mai viceversa,
perché quando
arriva l'onda d'amore
sai che farai di tutto
per cavalcare la sua cresta
adeguandoti a esso
pur di non perderlo,
perché lui
non si adegua mai a te
per restare per sempre!
Ti lascerà affondare
morente di freddo
in frantumi irregolari
inesorabile sfacelo
nel cuor leso
spontaneamente gabbato
dallo schiaffo bieco
nel suo diniego
al prestabilito suo termine,
risucchiato nel vortice
della delusione
che annienta
l'anima in estasi
colma d'emozioni,
tu ne soffrirai,
e tutto questo
nella più totale
e assoluta consapevolezza
di ciò che un flirt
comporta a tue spese.
L'Istante
Un istante,
non è che uno scatto immortalato nella prigione dell'inafferrabile secondo
per liberare l'attimo
nella spontaneità
di un'ancestrale
ricordo utopico,
da portare dall'avito natio dell'essere congruo ampliandosi
nel rotocalco senza tempo del cuor sensibile
in sua vita
a incensare la sua essenza, una bella atavica
fotografia vintage
a cancellare talvolta
astrusi cacotopie
in un giorno futuro
tra le mani trasognanti, quando asciugheranno armoniosamente
nella tristizia tutte le lacrime quelle gemme d'emozioni
che non appassiranno mai
tra vestigi e florilegi
decorati nel presente
che arranca,
ricamando senza sosta istanti per cui vivere,
istanti per cui morire,
sul lembo del fato
che avvolge di stupori
da assaporare
con consapevole incontestabilità.
©Laura Lapietra.
Sguardo flebile
alito gaio d'etra
eco di stormo,
schiudo glume sul muschio
perle di tenue luce.
Le farfalle amano posarsi sui fiori più belli e tu sei uno di quelli, sorridi di gioia e splendi con essa quando ti bacia la mano.
Respiri
Fioca tremula etra in cuore
sei germe regresso
nel tuo accennato chetarti,
ti sottrai dalle mie narici
a piccoli dosi
e in piccole dosi adagi
fronzoli schegge di paturnie
in bagliori di stizza
sull'erba sciatta
dell'anima mia,
come stelle cadute
arse di sogni in fiore
nel balsamo della giocondità
che ansimano chiarori d'albe
in quei miei respiri
appesi a filaccia
consunta d'amore!
Possa io respirare
nuove stagioni
a pieni polmoni
senza velata morte!
Possa io bagnarmi
il viso di lacrime di luce.
Possa io essere
un flusso di vita rigenerato.
Il kalipè veste di speme
e avanza verso le cime
più alte della mia anima
quelle liete aspettative
che sorridono al sole alto.
Amo quei stormi di pennuti
assomigliano a gocce
di coriandoli dispersi
nel loro canto antico,
alleviano grezzi torpori
inermi della stracca
mia nuda essenza
in sospiri tonfi
nel mar dell'oblio!
Possa io lesta riabbracciarmi
ritemprata in germogli d'aliti
con ali boreali
turgidi di verde fiducia
protese in quel destino
che or il suo sguardo amico
dissimula meticolosamente,
inabissandomi nello sconforto
dei respiri sospesi
tra il sudore dell'inferno
e il refrigerio del paradiso.
©Laura Lapietra.
Lucente d'amore
Uno spiraglio di luce
un nuovo sentiero
nel labirinto del cuore
in fuga dalla uggia tristezza.
Una corda da afferrare
con tutto il coraggio
per non perdersi dentro
ubiquitando paturnie!
E oltre ogni speme
un nuovo respiro,
un nuovo sentimento
in lacrime senza fiato.
Ed è magia sotto il sole,
un pianto represso nasce
ma che si tramuta in silenzio
mentre feconda l'amore
nel nitente mio cuore
ove ramifica animando vita
che nell'anima esplode.
Per lei splende autentico
l'amor come diamante
per illuminare il suo volto
riflesso nel cielo dei sogni,
promettendomi nel suo miele
da donarmi e nutrire consolando il mio tribolo
che disegnava lesto
la sua essenza persa
nei venti delle mie avvilite
delusioni e cineree amarezze
tramutate in fulgida gaudia letizia floreale d'amore!
Oh lei, solo lei ormai
era la luce vermiglia
nel mio azzurro paradiso,
armonioso eco corochirè
nell'anima mia rapita,
gaia gemma d'amore
sul ramo del mio zelo per lei!
Oh lei, lei che non sol
tutto questo è per me
nel firmamento infinito
del mio destino,
lei l'amore agognato,
inatteso e approdato,
lei, l'amore della mia vita
lei, l'amore...
l'amore che
non sapeva fosse.
© Laura Lapietra.
Gocce
Siamo gocce d'oceano
diamanti liquidi
che incantano
nell'immenso unico mare
che ci unisce
nel suo grembo
per essere sol un corpo,
un sol suono,
un sol lamento,
un sol canto
lesto nell'intensità
del suo ceruleo colore,
ma non saremo
mai gocce uguali
per veemenza propria
sulla pelle del destino,
sulla sponda delle risoluzioni
nel palato affamato
di difficoltà spasmodica!
Non saremo altri
che gocce di stelle
segmenti intersecantisi
regolari o irregolari
sul pentagramma
della vita che suona
a ritmo di bonaccia
ricamata dalle turbolenze
quando incombono
minacciose,
a stordire l'intensità
dell'essenza propria
nello spruzzo
dell'istante che ci separa
sullo scoglio della falesia.
Infine saremo gocce
gocce di polvere
disperse nel tempo
nel prosciugarci
quando soli,
lontani dal manto blu!
Avremmo desiderato
essere unici
piuttosto che uguali
nelle diversità
che ci contraddistinguono
seppur natii
dallo stesso fottio
delle stesse acque d'oceano
che dominano le inclinazioni
dei nostri cuori
nel vasto mare della vita,
senza dimenticare mai
che privi di esso
sin dalle origini
non saremmo neppure
semplice polvere.