Cattiveria sì, cattiveria no.
La cattiveria viene inculcata, non si nasce fondamentalmente cattivi. Che poi sia attinente alla natura di una persona è tutta un altra cosa, ma soprattutto la cattiveria è come un batterio, una volta che si è tramandata ad una persona, questa a sua volta può contagiare gli altri.
Tollerando i disinganni, i crack, a lungo andare, fanno allibire il cuore, e fa diventare asociale verso il mondo, fino a che non si intuisce solo il brutto di ogni cosa.
Ad abbattere la felicità di una persona non ci vuole che un minuto, un gesto, una frase, mentre demolire la cattiveria è quasi inattuabile.
Non serve a niente una parola detta bene, una stretta, o un gesto gentile, perché si medita sempre ad un secondo fine, in quanto di medesimo nessuno fa qualcosa senza esigere nulla in cambio.
Un saggio diceva che l'uomo non può far il male in quanto creda che è bene. Alla fine finché ci sarà la mentalità che prevale nell'uomo sui propri simili vedremo sempre...
malevolenza e cattiveria.
Composto lunedì 1 gennaio 2007
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