Sarebbe bello potermi staccare da me stessa, anche solo per un attimo e ritrovarmi altrove. Entrare in un corpo che non mi appartiene e scrutarmi da lontano, così da attingere a fonti alternative ma pur sempre mie.
Se a Settentrione vi è un respiro leggero, ad Oriente lo spirito bruca nel tartaro. Se per un bambino la notte è pura fiaba, per un adulto quel blu profondo è ignoto, un ricalcolo, un ciclo parziale che attende di riunirsi alla metà del giorno seguente.
Resta distante dal fuoco spento e dal sentimento impacciato. Non regalargli neanche un centimetro del tuo velluto, perché di parvenze non si vive ma ci si ammala in brevi istanti.
Il bene regge il ritmo tra accondiscendenza e rimprovero. Tra severità e avvolgenza. Perché quando è sentito, ricopre di meraviglia qualsiasi dubbio e dona coordinate a chi smarrisce la propria direzione.
È sfidando le altitudini più impervie che scopriamo chi siamo. Quando davanti a noi, esiste solo l'eco e la morte. Quando non ci importa più di niente e vogliamo scoprire cosa accade oltre.
Il cielo è una entità in ascolto. Una porta comunicante, infinitamente lontana alla ragione, ma così vicina per l'anima che la guarda. Comprendi la sua grandezza, solo se ti pieghi al suo mistero.