Scritto da: Marianna Iannarone
Trafitta più volte da: malelingue, uomini e vizi mi strinsi forte alle mie pene. Cos'altro avrebbe potuto rendere così becera l'umanità? Se non la delusione, la falsità, la cattiveria, tanto da consumare la gente e renderla spenta in volto, privandola di stimoli e negandole l'inventiva!? Forse lo scalfirsi prima e dopo ogni "rinascita", come motivazione e conseguenza di ogni lento cambiamento da metabolizzare, a singhiozzi, ma tutto ad un fiato, evitando un ritorno alla riga del costrutto: il riparo. Con la sola possibilità di poter fare di meglio e di più, più in là, nel tempo, un bel gran premio di consolazione, che putrida genialata.
Ingoiando l'amaro boccone della rassegnazione e rivalsa, gli umani ricordano e dimenticano facilmente, a seconda delle esigenze, viziati e ingrati, si legano tra di loro, si snodano e creano catene rese salde dagli ideali ~ quest'ultimi messi in dubbio da quella subdola incoerenza che spunta ad ogni età ~ ma le spezzano.
Noi tutti barricati nei preconcetti, liberati da quei concetti appresi da qualche esaltante esperienza, mentre "qualcosa" è venuta a mancare, claustrofobica e cleptomane vita, ci fa scappare, rincorrere e mai trovare.
Per questo indigesti sono i sentimenti, indefinibili, occultati dal risentimento, che scava. Si congela il sangue rispetto all'agghiacciante inconsistenza dell'attesa e del tempo riparatore, se non fosse per la notte consigliera, per la fede profonda in un paio di cose, saremmo fango.
Ma come potrei spiegarvi di quel varco che si apre, come piccolo spazio tra lo sterno e il cuore, tra lo spasmo e il battito? Un semispazio o un semivuoto in cui si addensa la vita che ti raggira!?
Prova a fidarti delle tue intuizioni, del bene che ritorna, e pensaci, non troppo. Quante volte hai dubitato di te mentre eri l'unico di cui fidarti, in questo mercato nero bagnato di un amore indecifrabile, mascherato dalle parole e reso improvvisamente devastante... quante?
Spintonati, tutti, verso strani anatemi perversi, trascritti male, riportati da chi origlia volentieri, ognuno avanza e retrocede in questo avido mondo.
Così m'hanno ridotta: lasciandomi ancora troppa anima, ma per la mia giovinezza l'hanno lesionata e contaminata.
Saranno i miei vizi e gli uomini il danno maggiore, o il mio vizio gli uomini...
Di un amore o di un non amore non ne sappiamo niente, crediamo di poter dare per ogni sentimento una definizione.
Presi una stecca di cioccolata, mi sarei macchiata i denti, ma m'importava ben poco di lasciare segni di sporco e traccia del mio bisogno di serotonina. L'umore è un salto. Mai dire cos'altro potrebbe accadere...

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