Mio caro, fervente studioso* (professor Giorgio M.-Università di Palermo), dall'ingegno luminoso, anche per quel progetto curioso di ricavare energia dall'acqua del mare, da poter sfruttare, tanto che l'uomo possa utilizzare. Idea che in team avete saputo molto bene sviluppare e nel concreto realizzare. Come voi, ci credo e accanto a voi ora mi siedo, idealmente, immeritatamente, spudoratamente, e un pensiero porgo che subito vi espongo: al vostro progetto vedo utile accostare un dissalatore, che potrebbe render possibile ottenere un progresso scientifico ancora maggiore: due impianti tra loro complementari e due sfide magnifiche e esemplari di come risolvere i tanti e tanti guai* (energia rinnovabile, desertificazione...). Così, per dissalare, l'energia ottenuta dalla dialisi inversa viene resa disponibile, e, anche fare la elettrodialisi inversa, coi gradienti salini, è in loco possibile. E tutto in modo sostenibile. Forse sarò un po' infantile, ma l'idea è buona, lasciatemelo dire. È urgente risolvere i problemi della gente che, per vivere, l'acqua dal cielo invano attende, in ogni continente. Se tutto questo possibile riuscirà grande merito e onore vi darà. Dunque un auspicio formidabile per un binomio a cui pensare: energia rinnovabile e acqua potabile dal mare, come più si confà al vostro vulcanico operare. Ma, se sono stata inopportuna, è pur vero che la notte è meno buia quando in alto c'è la Luna, perciò se ora vi sembro un po' lunatica* (strana) è a fin di bene quello che intanto si sostiene. E or mi scuso se del vostro prezioso tempo e gentilezza ho fatto abuso e più in specie se il mio pensiero si dimostra, come dir... ottuso e perciò senza meritar futuro.
Composto venerdì 29 dicembre 2017
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