Ricordo che la prima volta che l'ho baciato ho tremato tantissimo. E non era certo per il freddo.
Ricordo che mi sentivo le famose farfalle nello stomaco ed avevo paura che esse spiccassero il volo e mi lasciassero lì inerme. Ricordo anche che pensai ad una cosa ben precisa tutto il tempo: "allora sono viva." Mentre il mio cuore sembrava che volesse schizzare fuori dal petto.
Ricordo che per l'emozione di quella scoperta, mentre lo baciavo, sbirciavo con un occhio semiaperto, gli tenevo forte le mani sul viso per sentire il suo calore e ridevo senza riuscire a fermarmi e a staccarmi da lui.
Ricordo che appoggiò il suo petto al mio e mi mostrò che anche il suo andava veloce. Mi teneva le mani strette sui fianchi e sulla schiena e di tanto in tanto, mentre rideva come un bambino, si staccava da me e mi prendeva a morsi le guance.
Ricordo poi, che quando ci staccammo, lui aveva le mani che tremavano e teneva le mie intrecciate alle sue, mi guardava e continuava a ridere per l'emozione. Due adulti che si erano riscoperti adolescenti, ecco cosa sembravamo. E ricordo ancora che, ad un certo punto, si avvicinò al mio orecchio sinistro e mi disse piano: "dopo tanti anni passati spento, oggi per la prima volta, mi sento vivo".
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