Hai mai pensato di imparare a volare? Usufruire delle piume di un cuscino per cucirti un paio d'ali con la speranza di toccare il cielo? Passare ore con una lama a tagliare quel tessuto così ruvido e morbido, e vedere ciò che stava al suo interno fuoriuscire senza pudore? Hai mai pensato alla sensazioni che avresti nel vedere tutto così piccolo sotto il fragile e invisibile tocco dei tuoi occhi? O della pioggia avvertita dalle persone che si scopre essere le tue lacrime? Una goccia che provoca brividi al tatto della delicata veste di chi, sotto di te, capita esattamente nel punto di caduta di quell'ultima. Hai mai pensato di saltare tra le nuvole? Di addormentarti su una di esse nel pieno della notte mentre con un filo di solitudine osservi le stelle e la madre di tutti i pensieri: la luna... con la sensazione che, alzando un dito, tu riesca a toccarle. Hai mai sognato di toccare la luna? La madre perla, colei che fa sognare. Che illumina la notte quando il sole si assenta per illuminare il resto della terra, colei che accompagna la luce delle sue figlie. Colei che al solo sguardo sa calmarti, colei che ogni sera accompagna i tuoi sogni e li trasforma in forme geometriche nell'universo. Colei che fissa c'è sempre se hai bisogno di riflettere e colei che c'è quando hai bisogno di sentir meno una distanza. Colei che fa da ponte sulla terra perché è colei che guardiamo indipendentemente dal posto in cui siamo, da quando riflettendo sul mare ti incita a raggiungerla a quando da una pianura ti fa vedere come riesce a toccare gli alberi e le case e ti stimola a fare lo stesso, ma attraverso la mente. Colei che ti insegna che tutto è possibile anche se non direttamente, lei che ogni sera mi aiuta a vivere attraverso la scrittura, lei che mi ha insegnato tanto, lei... come un orizzonte mi fa brillare gli occhi per la sua bellezza, lei che sembra fiera e forte ma dietro se nasconde un lato mai visto "quasi spaventata" eppure sempre lei che ci stimola a diventare più di quanto noi stessi siamo. Colei che ci insegna a uccidere le nostre debolezze forzandoci ad affrontarle ogni sera, ma cullando ogni notte la nostra stanchezza, portandoci vicino a se stessa e facendoci sfiorare il suo sorriso per poi salutarci con un solito "arrivederci" e sembrare lontana appena la luce del suo amato si fa strada tra le tenebre... facendo fiorire la bellezza di una primavera celeste.
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