Un giorno per strada incontrai la sincerità. Fischiettando allegramente se ne andava in giro. Stupita la salutai, e dato che la curiosità è il mio tallone di Achille, le domandai; dove te ne vai così contenta? Mi guardo ed esitò un attimo nel rispondermi. Poi con un gesto da gran signora, dolcemente mi prese la mano sussurrandomi all'orecchio: vado dove l'abbaglio dell'egoismo è divenuto notte profonda. Vado dove la superficialità è divenuta cattiveria, vado dove il mio cuore mi conduce, dove hanno bisogno di me perché hanno dimenticato che sono l'unica fonte da dove attingere la vita, per essere felici.
Composto domenica 18 aprile 2004
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