Questa mattina un ticchettio ha svegliato il mio cuore. La pioggia s'è data appuntamento davanti al balcone e sulla ringhiera salta saltellando al ritmo di una musica che proprio il saltellare fa diventare tale. Mormorio o rumore lieve - bussando delicatamente - annuncia al mio dormire ch'ella è finalmente là. "Plink, plink, plink...", quasi in silenzio, sento e mi assento nei sogni miei. Tictac - un ticchio di tamburello - a dondolare la melodia di questa infinita pioggia che decisa ha deciso di farmi compagnia. Forse lassù qualcuno le avrà detto che quaggiù c'è un posto dove si può ballare. E fare un ticche-tacche lo si può, appunto, fare. La pioggia s'è ritrovata e canta, e balla, e suona, riempiendo d'armonia anche l'anima mia. Ora, però, lasciatemi ascoltare, il brano è troppo bello, di pioggia si può viaggiare e chissà, fors'anche innamorare. Tic e poi tac, io qua e tu... appena là. Non smettere mai. Non smettiamo mai. Sulla ringhiera, volare fin oltre l'Ottocento, fin fine Settecento, pioggerellina continua a continuare un continuo Romanticismo. Un'altra danza, Madame?
Composto mercoledì 17 febbraio 2016
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