Scritto da: Rosa Maria
Sto aspettando il mio uomo, o almeno lui dice di esserlo ancora, anche se a volte ho l'impressione che non lo sia più. Non arriva. Avevo un impegno importante, ma lui non arriva. Sono in auto, ancora lo aspetto. Non arriva. Mi sento quasi scema, trattengo le lacrime, mentre mi chiedo dov'è e con chi. È uscito stamani alle 8 e non mi ha neanche svegliata. È andato via in silenzio, lo stesso silenzio assordante che in questo periodo accompagna la nostra storia. Non è andato a lavoro. Non so dove sia con certezza e ho paura che sia troppo lontano, troppo lontano da me, per riuscire a sentire le mie paure, le paure che ogni giorno, nel silenzio assordante, mi tormentano. Forse è stanco. Stanco di me e della mia vita complicata. Ho paura che da un giorno all'altro, uscendo di casa, chiuda la porta per sempre, in silenzio. Ho paura di perderlo, ma in questo momento mi sto domandando se forse non l'ho già perso nel silenzio delle parole che non riesce a dirmi. Credo abbia voglia di una vita nuova, di un amore più semplice di quello che una madre può offrirgli. Vorrei che le trovasse quelle maledette parole da dirmi... anche una sola, un ti amo o un addio. Il silenzio no. Il silenzio fa troppo male e troppo rumore, quello dei ricordi, di come eravamo e di come vorrei ritornassimo ad essere.
Le auto passano, qualcuno di sfuggita accenna ad un saluto, nessuno pensa mai che dietro un ciao possa nascondersi un addio, eppure la vita è imprevedibile. Lo schianto è sempre questione di un attimo, una distrazione può costare la vita, come la vita di un amore.
Ieri, per caso, ho acceso il pc e mi sono trovata davanti le notifiche delle tue chat. È bastata una tua distrazione a distruggere ogni mia certezza... è bastato lasciare memorizzata la password e aperto l'account, per farmi vedere una realtà che ignoravo. È bastata una mia distrazione a far sì che tu cercassi amore da un'altra parte, attenzioni in un'altra donna. Ho sbagliato. Ora osservo le auto in corsa e mi accorgo di averti lasciato andar via, ignoravo che un ciao potesse celarsi un addio, ignoravo che il silenzio potesse aprire le porte ad un altro dialogo e chiuderle ad un amore. Sono ferma. La mia auto e ferma, mentre tutte le altre percorrono le strade della vita per raggiungere la propria metà. Qualcuno va via, qualcuno fa ritorno. Nel rumore assordante del nostro silenzio e nel rumore della città, giro la chiave e metto in moto la mia auto, la mia vita. Vengo a raggiungerti e ti chiedo di venirmi in contro, perché una distrazione non può costare un amore.
Composto martedì 30 agosto 2016

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    Scritto da: Rosa Maria
    Riferimento:
    Per Antonio, con amore.
    Dedica:
    Ti amo

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