Dimmi, detective, perché non mangi? Dimmi umano, perché preghi?
Composto giovedì 3 settembre 2020
Dimmi, detective, perché non mangi? Dimmi umano, perché preghi?
Al di là della letteratura, siamo spiriti romantici, ma ci piace che la logica e la razionalità ci dica che gli echi sono voci del tempo che fu e che sarà. Voci che ci dicono di tutto e niente. Vogliamo a tutti i costi credere in qualcosa. La realtà ci fa rabbia, perché abbiamo paura del cambiamento, tutto questo per la paura del fallimento, un fallimento che come un tatuaggio è l'unica colpa che non saremo mai in grado di perdonare.
E mi sento sterile. È Il modus operandi che è molto importante. Fai finta di niente ma sei solo educato e quando ti chiedono cosa sia successo, Il tuo sguardo è basso, come se quel capitolo non lo volessi più riascoltare, girare il nastro dall'altra faccia eppoi non riavvolgerlo con la matita. Ma chi lo faceva? È notevole con tutte le sue ragioni che hanno paura del ridicolo e del banale, io anche c'ho paura, non è vero che amo... non è vero che mi piacciono gli uomini... è solo che il mio cuore è infranto e le maschere saranno anche una bellissima esperienza ma io accolgo tutto a viso aperto a livello emotivo e se sono invadente, mi dispiace ma, voglio solo un po' di affetto da chi ha il potere di scaricarmi. Io da lesbica che sono, ho fatto un eccezione con Bucci, ma non è vero che è il mio amore più grande, è solo il mio più grande amico del cuore, e San Gennaro, Dio mio quando crollerà questa sua corazza, avrò tutta la pazienza e l'obbedienza di questo mondo e so che è giusto certe sue condizioni, ma per esperienza dopo tanti bisturi nella schiena, nel cuore, metaforici, posso non aver paura di una carezza, perché scappare, Perché ricordare? Se Bucci non avesse paura delle mie carezze, alla faccia di tutto sarebbe davvero la casa, io tornerei davvero a casa, perché mi bastano le sue possenti braccia a cingermi anche freddo e distaccato, ma quel petto è casa mia.
Non ci sono gemelli di una camicia di forza che riesca a frenarmi nell'ammirarti oh Luigi non sarà la Terra delle Vergini a frenare l'uragano ed il Vesuvio di energia che siamo come carattere, in un ritmo sempre scocciato di una pazienza finita nelle mani della quotidianità. Oh Gigi. Adorabilissimo terremoto di un tempo che avrei voluto vivere come quel tempo stesso sei tu.
Alla fine hai scelto Il bisturi Luigi. Sei tu Il piccolo principe. Alla fine hai scelto Il bisturi. Sei tu Il bisturi che fa male Il petto mio. Ad abbracciarti col pensiero alla soglia dei tuoi settant'anni voglio un sogno che non sia un errore mio. Luigi!
E quando per sbaglio volsi lo sguardo alla tv
Per pura curiosità la voce la cercai per capire chi sei
Quando il cuore mio ha fatto una capriola
a colpo di cannone non era mai stato un colpo di tosse
Non è mai stato un colpo di fulmine ma un colpo solo
Di quell'amore platonico della musica napoletana
Che mi spezzò l'anima che raccolgo i pezzi
e la ricomposi in una melodia sempre più bella fino
Al silenzio che sei tenebroso doppio segno che lasci
Attila Capitan Uncino Moriarty quattro parole come gli
Anni che addietro alle spalle lasciasti ma della essa
Ne porti l'orgoglio e freddezza come l'inverno ed
Io la primavera ecco perché quando ci siamo
Per attimo ad essere autunno rimanesti senza parole
Di fronte a cosa non potevi definire
Cocciutaggine o immaturità ed ecco il bivio
Un dirrotamento per il treno
Un'improvvisa sosta
Un'orient express
l'espresso napoletano
Un caffè americano
Un bar napoletano
La pressione che vibra da lontano
Immobile bianca bugiarda rossa gialla
Luna. La luna ha il tuo nome.
Ti amo Luigi.
E quando i libri prendono vita
Che isso lo sguardo verso l'orizzonte
Scrutandolo con le infinite domande senza risposta
e sposta il fiato sulla bandiera la direzione della stessa
Osservando come la giornata mi passa avanti
Come un treno alola stazione solo un assaggio vidi
Che poi traducendo meglio i miei vecchi sogni
c'è sempre stato quando i libri prenderanno vita
Cammineranno sulle loro gambe, metteranno i paradossi alle date
Cuciranno le coperte per i loro inverni e le ultime spiagge estive
Le foglie che cadono in autunno rosse come il tramonto
Gialle come chi ha fegato, castane come il tronco ferito
Sulla corteccia in una treccia di liane profumi fiori e frutti
Nel bianco della neve che cade in fiocchi fuori alla finestra
All'ordine dell'isso come la bandiera o il prezzemolo cantato
Altrove, si sieda l'attesa in una tazza di tè bollente
e quando i libri prenderanno vita di nuovo deduco dall'inizio
Una scacchiera, bella megera... strega che incanta che sgrida
Che castigamatti ed il caldo della consapevolezza dolce sole
Poche parole qualche linguaccia qualche occhiataccia
In questo regalo c'è l'autunno-inverno una collezione di emozioni
Ci canto non mi rotolo come il fango sulla pelle dei porcini
Ma lo ammiro me lo disegno me lo immortalo ed isso ancora
Lo sguardo verso l'orizzonte quando il giallo della narrativa
Mi scorre nelle vene e dinnanzi agli occhi
Morbido come il vento e nulla tocchi che tocca a me al momento
e quando il noir giallo della narrativa prende vita
Posso solo sperare che ai piedi delle bocche di fuoco
Di piombo fermi a rumoreggiare nel secondo tempo che fu
Mi inginocchi sui piedi vicino ad un fanciullo
Che tra le mille soluzioni ed il fiore che sia
Possa la sua creazione di un fiore sempre più immortale.
Corrono le immagini di fantasmi fra le note
Immobili tra il respiro ed il sospiro
i fiori di loto di mille mani sbiadiscono
Lasciando che la luce filtri nelle vene scorrendo come tempo
Come sabbia di rabbia nelle clessidre piccole rivoltate
a testa in giù per non pensare più quando gli occhi sognano
Quando l'onda del rivolo si appoggia come un abbraccio
Un velo pietoso di zucchero sul sale
Che poi sale la lacrima che fugge dagli zigomi
La stessa forza d'animo della stessa poesia
Rime singhiozzanti ed infranti senza baciarsi mai
Incrociati si ma parole vuote come gli attimi di diffidenza
Di cui purtroppo non riesci a far senza
Corrono le immagini dentro la mente per cercare disegni
Modelli a cui ispirami solo un libro principesco che mi guidi
a come tracciare i miei guai, a contornare i miei mai come ben sai
Ed intanto l'orizzonte si fa sempre più piccolo nelle nostre mani
La linea della vita l'orizzonte è il ballo di fine stagione
La storia sei diventato la storia! Il silenzio che tace e piace
a se stesso ed ai miei guai.
Sarò l'onda del fiume, la corrente calda che con quella fredda
Da origine all'innondazione per lasciare il fango sulla differenza
e mettere alla fine i fiori nelle bocche da cui si spara il sole
Ed alzare soluzioni e bambini per creare fiori da mettere nei cannoni e senza indulgiare se la giornata diventa tempestosa
Grigia di un cielo arrabbiato nero qui comando io fulmini e saette
Le quattro meno dieci io mai al mare non so quanto è profondo
Ma dentro gli occhi le colonne del cielo danno una porta di terra
Attraverserò il lato oscuro della luna sempre piena di eclissi
e vita e quando farà freddo saprò per certo che dai crateri
Se uscisse fiato, sarebbe solo il respiro arrabbiato di un'altra
notte che verrà.
Quando l'onda del fiume si appoggia come un loto
La sabbia di rabbia cerca di svegliarla e di alzarla in volo
Ma si è addormentata e dorme abbracciata all'acqua
Che intanto corre e si infrange, lasciando il fango sulle malelingue
Un velo di gelo fra le dita sul sale e sale lacrime amare di città
Un velo di gelo tra le dita ho le mani congelate
Dai prendi il tuo bisturi ed andiamo via di qui
Da chi non vuole il sole e nemmeno un'altra Luna lì.
Luna rossa, Luna gialla
Luna piena, Luna bugiarda
Luna della vitamina "d"
Luna della vitamina "c"
Luna che comanda il mare
Luna che non ha contatti
Con Amstrong Signora indiscutibile della notte
Notte senza Luna, notte insonni in faccia al muro
Compagno invisibile di un letto freddo
Fantasma dello stage di un film mai vissuto
Luigi di Luna. Luna che mi passa davanti come il tempo
Luigi di Luna coordinate quattro punto zero.
Luigi di Luna tutte le volte che ti vedo mi brilli negli occhi
Luigi di Luna parola d'ordine discrezione e disciplina
Ma il cuore è una leva che solleva il mondo
Per nuotare sott'acqua verso la luce volare sempre avanti
Luigi di Luna i tuoi raggi freddi sul golfo
Luigi di Luna il punto di arrivo che brilla balla
Ma non si fonde con l'acqua nel gelo dell'inverno
Luigi di Luna nelle mie mani
solo acqua un riflesso e tu.
Mi sono congelate le mani
per la coppa in cui fugge l'acqua
Come l'acqua scivoli via
come il gelo nelle ossa
Luigi di Luna io ti ho accarezzato nell'acqua ed in volo come rondini
Sei fuggito
feroce come un'aquila
saggio come una civetta
mia Minerva.
Mia Donna.
Luigi di Luna donna che sia
magnetismo unico dell'animo umano.
Incontrandoti la prima volta è stato uno scontro disuguale di carattere e di esperienze e di storie che si sono incrociate. Sai, ero ignara caro Luigi che tu potessi abitare per anni nei miei sogni, vedere dentro essi con me il mondo dalla collina al di sopra delle scale dei colli di Faenza. Che stupida sono stata. Quando mi sognai la pioggia ed il muro che era finto, dovevo capirlo che la tua corazza è solo di cartone. Ti rispetto con tutta me stessa Luigi e ti voglio un bene dell'anima anche se ti imbarazza. Imbarazza a me il fatto di non aver avuto allora sedicenne io gli strumenti per poter decifrare quel muro. Ma se tu mi hai detto di leggermi il piccolo principe, penso subito a dragonball, in quanto io sarei l'antitesi. Non te lo dico perché so che non sei attratto da ciò, ma in fondo c'è una ragione scientifica che ignori, Luigi. Se al cuore non si comanda come anche al ricordo che affiora, perché non lasciarla passare via come una nuvola in cielo? Tu non sei il cielo Luigi, nemmeno la tua testa. Sei la luna. La mia Luna. Io sono la terra, sono un segno di terra. È quello che ho scritto nel cuore che la bocca ha le labbra sigillate, abbiamo la nostra vita da vivere e da ricucire, quarant'anni di differenza e la soluzione sette per cento a portata di mano. Ti voglio bene Luigi. Te lo dirò nei sogni di qualcun altro. Se è rabbia che si riversa sulla spiaggia, sarà l'ultima della rabbia, perché questa ha gli enzimi per trasformarla in cristalli, anche le lacrime che non versi. Luigi, Luna mia. Ti voglio bene. Non te lo dirò mai. Ma ti voglio un bene dell'anima.