Incontrandoti la prima volta è stato uno scontro disuguale di carattere e di esperienze e di storie che si sono incrociate. Sai, ero ignara caro Luigi che tu potessi abitare per anni nei miei sogni, vedere dentro essi con me il mondo dalla collina al di sopra delle scale dei colli di Faenza. Che stupida sono stata. Quando mi sognai la pioggia ed il muro che era finto, dovevo capirlo che la tua corazza è solo di cartone. Ti rispetto con tutta me stessa Luigi e ti voglio un bene dell'anima anche se ti imbarazza. Imbarazza a me il fatto di non aver avuto allora sedicenne io gli strumenti per poter decifrare quel muro. Ma se tu mi hai detto di leggermi il piccolo principe, penso subito a dragonball, in quanto io sarei l'antitesi. Non te lo dico perché so che non sei attratto da ciò, ma in fondo c'è una ragione scientifica che ignori, Luigi. Se al cuore non si comanda come anche al ricordo che affiora, perché non lasciarla passare via come una nuvola in cielo? Tu non sei il cielo Luigi, nemmeno la tua testa. Sei la luna. La mia Luna. Io sono la terra, sono un segno di terra. È quello che ho scritto nel cuore che la bocca ha le labbra sigillate, abbiamo la nostra vita da vivere e da ricucire, quarant'anni di differenza e la soluzione sette per cento a portata di mano. Ti voglio bene Luigi. Te lo dirò nei sogni di qualcun altro. Se è rabbia che si riversa sulla spiaggia, sarà l'ultima della rabbia, perché questa ha gli enzimi per trasformarla in cristalli, anche le lacrime che non versi. Luigi, Luna mia. Ti voglio bene. Non te lo dirò mai. Ma ti voglio un bene dell'anima.
Composto mercoledì 29 novembre 2017

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    Riferimento:
    Al meglio che la Luna fosse se fosse un essere umano.
    Dedica:
    Dedicato all'amico Frizz, ti voglio bene Luna.

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