Chi mi conosce sa e chi non mi conosce imparerà. Non sono una che rincorre i like e non uso il fb per fatti strettamente personali, anzi è un modo per condividere qualche pensiero più o meno leggero, ma questa sera dopo vari fatti avvenuti visti e sentiti, non riesco a starmene buona e le mani più che la voce questa sera urlano un dolore, un disagio, una sofferenza, una rabbia.
Ma possibile che questi bambini debbano essere loro ad urlare il proprio dolore e che debbano denunciare l'abominio di questi mostri a casa, in chiesa, a scuola.
Non c'è posto più sicuro.
Alziamo questi occhi da sopra questi cellulari, guardiamoli in faccia.
Lavoriamo giornate intere senza sosta per potergli dare il meglio e il loro meglio se lo mangiano questi mostri. Ma dove siamo finiti? Non riesco ad accettare. Possibile che un essere tanto delicato debba salvarsi da solo? Possibile che non riusciamo più a vederli e sentirli?
Sono così bravi questi bimbi silenziosi perché sono davanti ad un gioco e non ci danno noia con le loro mille domande, ma è proprio allora che dobbiamo spaventarci, correre di là, mollare tutto. Guardiamoli addosso. Tocchiamoli, sentiamoli, annusiamoli.
Non ho soluzioni né tantomeno credo di pensare e dire cose diverse da molti altri genitori ma io questa sera ho bisogno di urlare questo dolore questa crudeltà e di unire la mia voce alla loro e dire basta al silenzio. Nessuna colpa, l'unica è di quegli esseri che tolgono l'infanzia a questi bimbi. Perdonate lo sfogo. Ma i social servono anche a a questo.
Composto giovedì 5 maggio 2016
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